Toscana

AFGHANISTAN, P. MORETTI (KABUL): SI SPARA MA LA CHIESA CONTINUA LA SUA OPERA

“Abbiamo sentito esplosioni e spari stamattina. Il conflitto è stato intenso. La città non è blindata, ma uscire dai luoghi protetti è pericoloso”: è la testimonianza resa a Fides da p. Giuseppe Moretti, Superiore della Missio sui iuris in Afghanistan, commentando gli attentati kamikaze compiuti a Kabul dai talebani. Sono state colpite la Banca centrale, ministeri, il centro telecomunicazioni, un albergo per stranieri, centri commerciali. E’ seguita una battaglia con la polizia e le forze Nato, che hanno ripreso il pieno controllo della città. “Quella di stamane è stata una dimostrazione di forza e vitalità dei talebani. Certo, non vi è il pericolo che possano riprendere il potere: le forze internazionali non lo permetterebbero. Ma siamo in una situazione di incertezza che impedisce lo svolgersi normale della vita”. “Il paese – aggiunge il sacerdote – ha bisogno di una soluzione politica e diplomatica, non solo militare, nel complesso scenario afgano. Occorre restituire il protagonismo alla società civile e operare per la democrazia: servono scuole, ospedali, lavoro, salari equi. La comunità internazionale dovrebbe incentivare l’impegno sociale in Afghanistan, per alienare agli estremisti le simpatie della popolazione. La Chiesa fa la sua parte: abbiamo costruito la ‘Scuola di pace’ in un villaggio alla periferia di Kabul dove oltre 850 ragazzi ricevono un’istruzione”.Sir