Toscana

ALTA VELOCITA’, PM CHIEDE 13 CONDANNE PER DANNI CAUSATI ALL’AMBIENTE

Tredici condanne e tre assoluzioni di cui due per prescrizione, sono state chieste stamani per i danni provocati alle falde idriche e ai torrenti dai cantieri per l’Alta velocità tra Firenze e Bologna, nel territorio del Mugello. Le condanne e le tre assoluzioni sono state chieste dal pm Gianni Tei nei confronti di 16 fra dirigenti e dipendenti di Cavet, il consorzio di imprese che ha avuto in appalto i lavori. Il processo, che vede imputate oltre 50 persone, proseguirà il 17 aprile. Il Pm ha anche chiesto al tribunale la trasmissione degli atti del processo alla Corte dei Conti per valutare eventuali responsabilità per danno erariale a carico di Regione Toscana e ministero dell’Ambiente, per omesso controllo. Secondo il magistrato l’Osservatorio ambientale che fu costituito non ha vigilato a sufficienza. Il pm ha poi spiegato che Cavet, il consorzio di imprese che si aggiudicò i lavori, “ha fatto ciò che ha voluto e potuto fare”, confutando i vari argomenti addotti per giustificare i problemi idrici verificatisi nel corso dei lavori: dalla colpa alla siccità, al fatto che non dipendeva dai cantieri, alla tesi che l’acqua sarebbe tornata o che tutto era previsto. E’ stato anche sottolineato come il geologo della Regione che, nel ’95, segnalò i rischi per le falde a causa della costruzione, “non ha fatto carriera.  “La richiesta di deferire alla Corte dei Conti i vertici regionali e governativi è la conferma, clamorosa, di quanto da noi sostenuto da anni, ovvero che il via al progetto Tav Firenze-Bologna è stato dato in modo approssimativo e sbrigativo, ignorando i rischi per l’ambiente”, ha commentato il capogruppo Udc alla Regione, Marco Carraresi.