Arte & Mostre

Andrea Bianco, lo scultore non vedente: quando la bellezza si sente con le mani

Si tratta della seconda edizione (la prima si svolse nel 2015) e l’obiettivo è quello di sviluppare le potenzialità di artisti non vedenti ma anche di portare all’attenzione del mondo accademico la necessità di aprire le porte delle scuole e delle accademie anche a coloro che hanno abilità diverse per intraprendere un percorso che porti a un’apertura effettiva di queste istituzioni. Il corso di quest’anno, spiega Andrea Bianco, sarà incentrato sull’anatomia della persona e in particolare sulla testa e sul volto. «A parità di capacità artistiche, per un non vedente manca una formazione artistica che permetta di ottenere questi risultati» dice l’artista mentre mostra un crocifisso in bronzo appeso nel suo studio. Per lui, che ha partecipato alla prima edizione del corso, il 2019 è stato un anno di grandi successi in cui ha realizzato  ben 15  eventi espositivi. Nato a Bolzano nel 1970, ha perso la vista all’età di 21 anni a causa di un incidente stradale. Nel 1991 il matrimonio con Lara e la nascita di quattro figli, poi nel 2010 all’età di quarant’anni decide di dedicarsi all’arte e lavora con materiali diversi, argilla, marmo, legno e bronzo. Da quel momento il suo lavoro si arricchisce del confronto e del rapporto con altri artisti e si avvia lungo un cammino entusiasmante di soddisfazioni e riconoscimenti. Il corso si svolgerà dal 7 al 19 settembre ma le iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 30 aprile, si prevedono una quindicina di partecipanti e alla fine ci sarà una mostra e l’edizione del catalogo delle opere realizzate. Il corso è molto oneroso in quanto prevede lezioni teoriche, esercitazioni, materiali, oltre a vitto, alloggio, trasporto e visite guidate in due musei che includono il percorso tattile; nonostante questo, viene chiesta una quota di iscrizione poco più che simbolica, di 400 euro. Il resto della spesa viene coperto attraverso enti, istituzioni e privati che sostengono questa iniziativa con i loro contributi. Per raccogliere i fondi necessari è stata organizzata anche una cena in programma per il 25 gennaio che si terrà al ristorante La Loggia al Piazzale Michelangelo e che vedrà la partecipazione dello chef Agostino D’Ambra con la sua famiglia, ristoratore della trattoria Il Focolare di Ischia mentre i vini saranno offerti dalla casa vinicola Biscardo di Soave. La raccolta fondi sarà anche a favore della mostra promossa dall’Istituto degli Innocenti «Bambini per sempre! Infanzia e illustrazione nell’arte del primo Novecento». (per partecipare ci si può iscrivere dal sito sacredartschoolfirenze.com)«Il corso sarà incentrato sull’anatomia del viso, il ritratto sarà il focus del corso sia nella teoria che nella pratica» spiega il maestro Fernando Cidoncha. Ci saranno infatti delle lezioni di anatomia da parte del prof. Massimo Gulisano della facoltà di medicina di Firenze, lezioni teoriche sui lineamenti del viso a cui seguiranno esercizi pratici fino a quello finale. «Si studieranno – spiega ancora Cidoncha – le emozioni legate alla parte anatomica, anche degli occhi, la loro struttura anatomica e come questa è messa in relazione alle emozioni, tutto servirà per l’elaborato finale». Gli studenti infatti, seguiti da docenti di scultura, avranno a disposizione un calco in gesso per ogni lineamento del volto e dovranno imparare a riprodurlo con l’argilla, nelle ultime lezioni verrà realizzata una maschera che trasmetterà le emozioni studiate e che sarà poi l’oggetto della mostra finale. Obiettivo del corso infatti è quello di fornire strumenti metodologici per la comprensione e lo studio dell’anatomia del volto che è alla base della scultura, le esercitazioni pratiche su ogni singolo elemento del volto permetteranno di verificare il grado di apprendimento della forma attraverso la percezione aptica e il grado di restituzione dell’immagine mentale in una rappresentazione plastica. La Scuola di Arte Sacra, diretta da Giorgio Fozzati, è un valido percorso per chi desidera lavorare nell’ambito dell’artigianato artistico, entro un anno il 78% dei diplomati lavorano già all’interno di una bottega artistica. In collaborazione con Iul, l’università telematica degli studi è stato ideato un master in arte sacra che attribuisce 60 crediti formativi e dà diritto a 3 punti per gli insegnanti, articolato in 1500 ore è diviso in una parte teorica e una pratica nei laboratori della scuola. Nella sede di Firenze, al primo piano della palazzina delle Pavoniere nel parco delle Cascine si tengono corsi di disegno, ritratto e cesello, corsi di affresco, di designer in artigianato, corsi di specializzazione ed essendo scuola-bottega è possibile apprendere mentre si svolge un lavoro su commissione, uno degli ultimi è stata la nuova urna del Beato Niccolò Stenone realizzata interamente a mano ad opera del maestro orafo Francesco Paganini ed inaugurata il 5 dicembre scorso dal cardinale Bassetti nella basilica di San Lorenzo.