Chiesa Italiana

Assemblea Sinodale, il voto finale sarà a ottobre

Castellucci: "Documento non ancora maturo "

“Abbiamo vissuto giorni di discussione aperta e di studio approfondito delle Proposizioni, elaborate nel corso degli ultimi mesi: si tratta del risultato del lavoro delle diocesi italiane, che si sono messe in gioco per rinnovarsi”, si legge nel messaggio che a conclusione della seconda Assemblea Sinodale della chiesa italiana è stato inviato al Papa. “Oggi possiamo dire che già questo processo è stato una palestra di sinodalità, che ci ha insegnato uno stile da mantenere anche in futuro. Abbiamo assunto decisioni importanti, che sono emerse dall’ascolto obbediente dello Spirito e dal dialogo franco tra di noi”.

“La Chiesa non è un parlamento, ma una comunità di fratelli riuniti nell’unica fede nel Signore, crocifisso e risorto: ciascuno ha portato e ha proposto quindi il suo bagaglio di fede, speranza e carità”, prosegue il messaggio, in cui si rende noto che “le riflessioni che sono scaturite confluiranno nel testo che verrà votato il 25 ottobre in occasione della prossima Assemblea sinodale. Pensiamo che questo dinamismo rappresenti pienamente la sinodalità, in quanto vede tutti i ministeri ecclesiali procedere insieme, ciascuno con le proprie competenze e in armonia. Gioia e responsabilità sono i due sentimenti che ci hanno animato e che Le consegniamo, Santità, con la fiducia e l’affetto dei figli”.

“Un’ulteriore tappa – conclude il messaggio – del cammino pluriennale, che ci ha visti procedere insieme nell’ascolto reciproco, nel discernimento delle realtà emerse e nell’elaborazione di scelte condivise che rilancino le nostre comunità in un’ottica davvero missionaria”.

“L’Assemblea di martedì mattina e le moltissime proposte di emendamento avanzate dai 28 gruppi richiedono un ripensamento globale del testo e non solo l’aggiustamento di alcune sue parti”. Lo ha detto mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, concludendo i lavori della seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, in Aula Paolo VI. “I gruppi, in queste due mezze giornate, hanno lavorato molto bene, intensamente e creativamente, ritrovando nel testo talvolta anche ricchezze che non emergevano a una prima lettura, e hanno integrato e corretto il testo; che tuttavia non si presenta ancora maturo”, ha spiegato.