Firenze

Associazione Pontanico, quando la vacanza è per tutti

FIno al 15 agosto, un soggiorno aperto a disabili, anziani e persone disagiate

Pontanico

L’associazione Pontanico offre la possibilità di una vacanza estiva a persone cresciute in ambienti difficili o che affrontano situazioni sanitarie complesse. Una vacanza preceduta durante l’anno da incontri a cadenza bimestrale, la domenica, presso la parrocchia di San Jacopo al Girone che permettano ai rapporti di non smarrirsi ma cementarsi dentro esperienze come gite, ad esempio quella realizzata alla Cappella Sistina, e approfondirsi tramite confronti.
«La nostra attività – esordisce Marco Pianorsi, presidente (solo per necessità di statuto, ci tiene a sottolineare) dell’associazione Pontanico – parte con queste premesse dal 1988, con la volontà di restituire agli altri tutto quello che i nostri percorsi di fede ci hanno regalato. Individuammo la sede per poter completare il nostro sogno, la chiesa di Santa Maria a Pontanico unita adesso alla parrocchia di San Jacopo al Girone, che ringrazio per la collaborazione e la vicinanza, nella persona di don Lorenzo Paolino. Ci hanno messo a disposizione un luogo in cui ospitare dalla fine di luglio al 15 agosto, ragazzi con problemi di vario tipo, dall’adattamento a situazioni di invalidità. Con la celebrazione mariana dell’Assunta vengono terminate le attività».
L’idea si fa largo nel tempo accompagnata dagli sforzi dei volontari che, a colpi d’amore, aprono il varco alla spensieratezza dei partecipanti. Quasi corrispondenti in unità, per un totale che varia dalle quaranta alle sessanta presenze. Dagli anni duemila si aggregano anche le persone anziane in difficoltà, affinché per loro il mese di agosto sia sinonimo di vicinanza anziché di abbandono. «L’attività giornaliera – spiega Marco – si distende su più momenti. Attimi diversi uniti dall’immagine della famiglia. La mattina si parte presto con le lodi, che anticipano una riflessione giornaliera. Seguono una passeggiata, se la calura lo consente, oppure attività manuali. Il pranzo compensa i primi sforzi, lo seguono il riposo, momenti di preghiera, riflessione su vari temi, visite di ospiti o giochi. La cena è l’ultimo atto della giornata che ci avvia al congedo dai nostri amati ospiti».
Gli organizzatori comunque non smettono di pensare a loro, stilando un resoconto sulle attività appena concluse e programmando il giorno seguente. Raggiunti sempre da emozioni che vanno ad accendere nuove idee, pronte a essere recepite. «Sono attimi importanti di crescita – prosegue Marco – anche per noi, diamo tanto a loro ma siamo ricambiati. A livello personale mi sovviene un ricordo; un ragazzo cerebroleso dalla nascita, che si alimentava coi liquidi, non riusciva a comunicare. Non mi scorderò mai tuttavia la sua commozione il giorno del suo compleanno, era consapevole che eravamo lì per lui».
Un impegno che non trova soltanto plausi, ma il riconoscimento al lavoro svolto da parte delle istituzioni. L’associazione Pontanico infatti mantiene vivi i contatti con gli assistenti sociali di Firenze e Fiesole, che riconoscono nell’ente un valente supporto alle loro funzioni. Abbiamo sempre qualcosa da donare o da apprendere, l’associazione Pontanico ce lo insegna, nel momento in cui l’io diventa noi e la lacrima è asciugata da un sorriso.