Vita Chiesa

Associazioni e movimenti in Toscana: Rinnovamento nello Spirito

Conosciamo il movimento Rinnovamento nello Spirito, una realtà consolidata e presente in 14 diocesi della Toscana, dove conta 70 gruppi. Gli aderenti sono circa 2000: quasi tutti i gruppi si incontrano nelle parrocchie ma non mancano quelle realtà che si riuniscono in conventi o cappellanie ospedaliere. Per conoscere meglio questo importante movimento abbiamo intervistato Bianca Maria Natale Marcocci, coordinatrice regionale del Rinnovamento nello Spirito (RnS).Bianca Maria, com’è entrata a far parte del Rinnovamento nello Spirito?«Era il 1990 e la maestra di uno dei miei figli, suora Eleonora dell’ordine di san Giuseppe, mi invitò a partecipare a un incontro di preghiera che si teneva nella chiesa di Santa Cecilia a Pisa. Da subito mi sono sentita accolta da affettuosi e gioiosi partecipanti; tuttavia, percepivo una novità verso la quale ero diffidente. La preghiera comunitaria era una novità assoluta per me, abituata alla preghiera personale e alla preghiera del rosario. Pian piano e soprattutto dopo il seminario di vita nuova che mi fu offerto conobbi la forza prorompente dell’effusione dello Spirito. In realtà, come ebbe a dire 50 anni fa il cardinale Joseph Suenens nei documenti di Malines, non si entra nel Rinnovamento ma è il rinnovamento che entra in noi. Così la vita nuova era entrata nella mia esistenza trasformandola profondamente».Qual è la storia del movimento nella regione Toscana?«La storia del movimento della regione è la storia di tutte le regioni d’Italia perché opera univoca dello Spirito Santo che ha suscitato un grande risveglio, frutto del Concilio Vaticano II.Circa 50 anni fa (infatti quest’anno celebriamo il giubileo) negli anni della contestazione e della sovversione sfociati poi negli anni “di piombo” a Pisa e a Firenze, iniziavano i primi incontri di alcuni gruppi di Rinnovamento. Era la risposta dello Spirito al vento dell’ateismo e mentre nelle università si ergevano cartelloni con scritto “Dio è morto”, nelle nostre assemblee si ergevano striscioni con scritto “Gesù è il Signore” . Non dimentichiamo che il movimento carismatico è nato in America durante un ritiro spirituale di una trentina di studenti dell’università di Duquesne (Pittsburgh), nel fine settimana del 17 – 19 febbraio del 1967. In un decennio, proprio come un incendio, il RnS si è propagato in molte aree della Toscana».Qual è il carisma che anima il Movimento?«Diciamo che il RnS non ha un carisma fondante e non ha un fondatore. Nato come iniziativa dello Spirito Santo ha molti padri, soprattutto sacerdoti e religiosi che hanno fatto del rinnovamento italiano un movimento ecclesiale e un vero cammino di conversione per gli aderenti. Voglio ricordare don Dino Foglio, padre Mario Pancera, padre Matteo la Grua e in Toscana don Remo Pantaleoni di Lucca e padre Nolan di Firenze. Molti laici hanno anche contribuito alla maturità ecclesiale: non possiamo omettere il presidente Salvatore Martinez e il grandissimo contributo che egli ha dato in questi venti anni».Ci spiega chi è «l’uomo nuovo»?«È l’uomo che accoglie una rinnovata effusione dello Spirito Santo, la sua guida, i suoi doni e carismi; riscopre la grazia battesimale e l’identità cristiana, l’esperienza, la conoscenza e la pratica dei carismi elargiti dallo Spirito Santo, in gioiosa e piena adesione alla vita sacramentale ed ecclesiale. Direi che è l’uomo che vive il “già e non ancora” gustando la caparra dello Spirito. Ma attenzione, non dobbiamo immaginare che l’uomo nuovo sia un uomo spirituale, anzi è un uomo assolutamente incarnato. Infatti, lo Spirito Santo ci umanizza perché rivela Cristo all’uomo facendone il suo modello».Si è da poco conclusa la Scuola Interregionale per animatori. Ce ne può parlare?«È una tradizione consolidata ormai quella scuola regionale formativa estiva all’indirizzo degli animatori e a membri di organismi pastorali di servizio. Il titolo del tema di quest’anno è “Con l’unzione, mandati dallo Spirito!” (cf Is 61, 1ss). Carismatici, discepoli, missionari.Il tema generale è assai significativo, in continuità con la 44ª convocazione nazionale giubilare e con la preparazione legata alla festa comunitaria dell’appartenenza a Gesù, svoltasi a maggio. Un modo concreto di ritornare sui passi della nostra storia in un anno speciale ovvero giubilare.È stato motivo di gioia e di conforto stare insieme, pregare, discernere, fare fraternità, affrontare uniti il cammino che ci attende con tutte le meravigliose sfide che esso ci riserva.Come da tradizione, sono indicati dal comitato nazionale di servizio i criteri e le dinamiche utili allo svolgimento delle giornate, affidati poi alla cura di équipes regionali costituite allo scopo, così che “il format” sia unitario e siano perseguite le medesime finalità in ogni regione, a beneficio dei fratelli e delle sorelle. In Toscana hanno aderito 170 partecipanti; 4 le relazioni a fondamento del percorso tenute la prima dal coordinatore nazionale e l’ultima dal coordinatore regionale con una mistagogia attuata dal Consiglio regionale».L’azione fondate del RnS è la preghiera comunitaria carismatica. Di cosa si tratta?«Premesso che il RnS ha come scopo quello di promuovere un cammino di fede tra gli aderenti riuniti in cenacoli, gruppi e comunità, attraverso la preghiera comunitaria e la formazione umana, spirituale ed ecclesiale oltre a promuovere i ministeri di fatto sia internamente all’associazione, sia nel mondo ecclesiale e civile; inoltre promuove e organizza ritiri, convegni, seminari di formazione, progetti, eventi ecclesiali e civili; partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa, per una presenza incisiva anche nei campi della cultura, della carità e dell’impegno sociale, con specifica attenzione ai giovani, alla famiglia e a tutte le forme di povertà e di disagio sociale; infine si promuovono iniziative e opere derivanti dall’impegno missionario e il tutto scaturisce e ha la sua azione fondamentale nella preghiera comunitaria carismatica.Ogni gruppo, settimanalmente, si raduna in preghiera intorno al Signore Gesù per ascoltare la sua Parola. Da qui tutta la vita fraterna prende origine, forza e direzione. Si tratta di un tempo comunitario vissuto alla presenza di Dio nella lode, adorando Dio, ascoltando la sua Parola, per rispondere al suo invito. La preghiera, aperta a chiunque voglia unirsi in quel momento, si svolge in uno stile semplice e gioioso. È un momento ricco di canti spirituali, di lode o meditativi, di Parola di Dio e della voce di tutti i presenti, sia in forma corale che personale. Lo Spirito Santo viene invocato perché sia Lui a ispirare l’incontro, così non esiste mai uno schema fisso della preghiera stessa. Quest’esperienza vede nelle parole rivolte da Paolo ai Corinzi il proprio fondamento biblico: “Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha un insegnamento; uno ha una rivelazione, uno ha il dono delle lingue, un altro ha quello di interpretarle: tutto avvenga per l’edificazione”. Spetta ai responsabili del gruppo fare in modo che l’incontro si svolga in modo ordinato e spiritualmente proficuo per tutti coloro che vi prendono parte».Quali attività vengono portate avanti dalle comunità locali?«Oltre alla preghiera comunitaria settimanale, c’è l’incontro di formazione, un ritiro mensile, il seminario di vita nuova almeno annuale, la partecipazione alla convocazione nazionale, regionale, diocesana, costituendo così un nutrito cammino di fede. Poi c’è la libertà dello Spirito che soffia dove vuole suggerendo opere di misericordia a seconda dei luoghi: carcere, ospedale, case per anziani o poveri della porta accanto.Ci sono anche sei ambiti di evangelizzazione che sono i giovani, le famiglie, i sacerdoti, gli anziani, le metodologie di annuncio, il volontariato. Questi ambiti si muovono a supporto delle realtà locali ma anche a quelle extraterritoriali. Vorrei segnalare il tanto bene che fanno i giovani ad altri giovani e ricordare la bellissima esperienza della scorsa estate alla torre Fiat di Marina di Massa. 350 giovani provenienti da tutte le regioni hanno vissuto per una settimana quella che noi chiamiamo “Estate evangelizzando”!»Quali saranno le vostre prossime iniziative a livello regionale?«Alle porte abbiamo l’evento intitolato “L’altra cucina per un pranzo d’amore” che in Toscana si svolgerà nel carcere di Massa Carrara. Si tratta di offrire il Natale a chi non può viverlo in famiglia a causa della reclusione. Il 20 dicembre, in contemporanea con altre carceri italiani, festeggeremo con la preghiera, il pranzo servito dai volontari del RnS e preparato da uno chef stellato. Poi artisti e personaggi del mondo dello spettacolo allieteranno la giornata con le loro esibizioni. A chiusura dell’anno i giovani stanno organizzando il “Capodanno Giovani”, un vero ritiro spirituale che li trova ogni anno alla mezzanotte in adorazione notturna. Mi sembra il modo più bello per concludere il 2022!»