Firenze

Bagno a Ripoli, una piazza e una sala di comunità per la chiesa della Pentecoste

«La volontà di Dio – ha sottolineato l’Arcivescovo – è che ci ritroviamo come popolo, come gregge. Il mondo in cui viviamo è frantumato. La famiglia dei popoli creati da Dio è frantumata. Noi stessi come individui spesso ci disperdiamo in mille cose che non ritroviamo più. La nostra vita è sotto l’influsso di tante suggestioni che ci vorrebbero catturare. Soprattutto le suggestioni consumistiche che attribuiscono la riuscita della vita  alle cose che abbiamo e non a chi siamo. Dobbiamo “uscire”, dobbiamo “andare in cerca” con l’atteggiamento di Gesù che dona tutto se stesso anche a chi non se lo merita. Proprio chi non se lo merita ha più bisogno dei amore. Chi è nella bontà già vive l’esperienza dell’amore di Dio. È necessaria la missionarietà che riedifica la presenza dell’amore di Dio in mezzo alla vita degli uomini dispersi di oggi». Alla Celebrazione Eucaristica, cui hanno partecipato centinaia di persone, sono seguiti gli interventi del parroco don Andrea Faberi, di un rappresentante del Consiglio pastorale parrocchiale e di Francesco Casini, Sindaco di Bagno a Ripoli. Quindi la benedizione dei nuovi spazi da parte del cardinale e un momento conviviale all’interno del nuovo locale polivalente. All’evento ha partecipato anche il luogotenente Angelo Ventura, comandante della stazione dei Carabinieri di Bagno a Ripoli.«La nostra parrocchia – spiega don Faberi – è da anni un punto di riferimento per molti ragazzi, non soltanto di Bagno a Ripoli, grazie alle diverse attività che vengono realizzate al suo interno a partire dal grande lavoro di volontariato sociale fatto dal Gruppo Elba. Oggi si completa un sogno nato nel 2001 quando il cardinale Ennio Antonelli consacrò la chiesa della Pentecoste. Dopo l’aula per le celebrazioni religiose e le aule del catechismo Bagno a Ripoli si arricchisce di uno spazio che può offrire a tutti, al di là delle scelte religiose, una possibilità di incontro e dialogo per famiglie, giovani e anziani. A rendere il tutto ancor più significativo vi è il contributo dei parrocchiani che hanno deciso di “tassarsi” per il sostegno delle spese. Qui ci si deve sentire come a casa propria con idee e iniziative da portare avanti per fare vivere questi luoghi. La sala comunità è dedicata alla memoria di don Elio Agostini, il sacerdote da cui ho ricevuto nel 1985 questa comunità parrocchiale da lui assistita con tanto amore. Don Elio aveva già pensato a come poter realizzare ciò che ora vediamo quindi anche a lui dobbiamo un grazie di cuore. La piazza è intitolata a San Francesco. A scegliere il nome sono stati i parrocchiani e in generale i cittadini che hanno potuto esprimere la loro preferenza sia in occasione delle funzioni religiose sia online attraverso Facebook. Dobbiamo guardare alle scelte fatte dal Santo di Assisi per vivere coerentemente il Vangelo, motivo per lui e per noi di gioia e letizia. In questo tempo povero di rapporti umani e di amicizia bisogna riprendere slancio e coraggio, come ci invita a fare Papa Francesco, per tornare a crescere cristianamente con fiducia reciproca in un rapporto fraterno di rispetto e di amore». Per il Consiglio Pastorale Parrocchiale «essere giunti a questo traguardo è una grande soddisfazione ma al tempo stesso è stato ed è anche un grosso impegno economico di cui don Andrea e tutta la Comunità si sono fatti carico. Per questo chiediamo alla cittadinanza, che potrà usufruire dei nuovi spazi, di non lasciarci soli e di aderire e collaborare alle varie iniziative che saranno proposte e che serviranno per raccogliere fondi da destinare al pagamento dell’opera». Al riguardo è stato aperto un conto corrente bancario presso la BCC di Pontassieve (IBAN : IT84L087363720000000040966) e chiunque potrà contribuire con piccole offerte, donazioni o versamenti mensili.«Ci uniamo all’atmosfera di gioia e di positività per questa nuova “creatura” che nasce nel Capoluogo – ha asserito il sindaco Casini – segno di una Comunità forte e unita nei valori della condivisione, della progettualità comune e dell’amore verso il proprio borgo. Siamo certi che la volontà, espressa dalla Parrocchia, di far sì che qui sorga un ulteriore punto di aggregazione e partecipazione sociale troverà presto terreno fertile e propizio. È bello ora poter festeggiare insieme. Assicuriamo la vicinanza e la stretta collaborazione dell’Amministrazione Comunale».