Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A FEDERAZIONE MEDICI SPORT: AGENTI DI GUARIGIONE FISICA E RIGENERAZIONE SPIRITUALE

«Vi esorto ad avere sempre presente, anzitutto, la dignità di coloro che assistete con la vostra attività medica». Così Benedetto XVI ai rappresentanti del XXXII Congresso mondiale della Fims (Federazione internazionale medicina dello sport), ricevuti oggi in udienza a Castelgandolfo. Rivolgendosi ai rappresentanti di 117 Paesi, convenuti a Roma su «Sports medicine, the challenge for global health: Quo vadis?» (27 – 30 settembre), il Papa ha assicurato: «In questo modo, sarete agenti non solo di guarigione fisica e di eccellenza atletica, ma anche di rigenerazione morale, spirituale e culturale». Con il pensiero rivolto ai recenti Giochi olimpici e paralimpici di Londra, Benedetto XVI ha sottolineato che essi hanno dimostrato la «capacità dello sport e dello sforzo atletico di unire persone e popoli nella comune ricerca di una eccellenza pacifica e competitiva». Proprio perché «lo sport non è solo competizione», ha osservato il Papa, «ogni sportivo e sportiva sono più che un mero concorrente: essi possiedono una capacità morale e spirituale che dovrebbe essere arricchita e approfondita dallo sport e dalla medicina dello sport». A volte, tuttavia, «il successo, la fama, le medaglie e il perseguimento del guadagno diventano il motivo primario, se non addirittura l’unico, per chi vi è coinvolto».

«Si è anche verificato di tanto in tanto – ha ammonito il Pontefice – che la vittoria a tutti i costi abbia sostituito il vero spirito dello sport e abbia condotto all‘abuso e al cattivo uso dei mezzi a disposizione della medicina moderna». Una «tentazione» da cui guardarsi e che sarà «oggetto di dibattito» al Congresso. Nel richiamare lo stretto legame già individuato da S. Paolo tra «eccellenza spirituale ed atletica», Benedetto XVI ha ribadito: «Coloro di cui vi prendete cura sono individui unici», a prescindere dalle «capacità atletiche», e «sono chiamati alla perfezione morale e spirituale prima ancora che ai risultati fisici». Per il Papa, «ogni persona umana è chiamata a riflettere perfettamente l‘immagine e la somiglianza di Dio». Di qui l’auspicio che l’impegno dei medici dello sport conduca ad apprezzare «in modo sempre più profondo la bellezza, il mistero e il potenziale di ogni persona umana, atletica o meno». (Sir)