Famiglia e educazione “sono il terreno nel quale si radicano i valori etici fondamentali”. Così Benedetto XVI, ricevendo questa mattina in Vaticano Bogdan Tătaru-Cazaban, ambasciatore della Repubblica di Romania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle lettere credenziali. “Vent’anni fa la Romania ha deciso di scrivere una nuova pagina della sua storia” ma sono ancora molte “le profonde ferite” lasciate dal “giogo dell’ideologia totalitaria”, ha osservato il Papa. Nel suo percorso di “ricostruzione e guarigione”, di cui “una tappa importante” è stata l’ingresso nell’Ue, il Paese, “mosaico di popoli”, deve “garantire ad ognuno il proprio posto nella società”. Importante “un buon uso della libertà” che presuppone “la ricerca della verità e del bene”, ma sono famiglia e educazione “i punti di partenza per combattere la povertà e contribuire al rispetto di ogni persona, delle minoranze, della famiglia e della vita”. Di qui l’invito del Pontefice a “mettere la famiglia al primo posto” e a promuovere un adeguato sistema educativo. Per “riparare le ingiustizie ereditate dal passato” dalle comunità religiose, Benedetto XVI esorta ad un cammino a duplice livello: “a livello statale, favorendo un autentico dialogo tra Stato e diversi responsabili religiosi”, ma anche “incoraggiando armoniose relazioni tra le diverse comunità religiose del Paese”.Sir