Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI VESCOVI DEL VIETNAM: LE RELIGIONI NON SONO UN PERICOLO PER UNITA’ DEL PAESE

Quando si è una piccola isola nel mezzo di un grande mare, com’è la Chiesa cattolica in Vietnam – con i suoi 6 milioni di battezzati su più di 80 milioni di buddisti, cioè il 7% del totale – e quando la stabilità degli ultimi 50 anni è stata pagata per secoli dal sangue di quei “molti martiri che – ha rimarcato il Papa – hanno voluto proclamare la verità e l’universalità della fede in Dio”, è chiaro che la difesa della propria identità deve andare di pari passo con una costante ricerca del dialogo, sia con gli esponenti delle altre religioni sia con le autorità civili. Benedetto XVI ha riaffermato questo principio ricevendo stamani i vescovi del Vietnam, da lunedì scorso in Vaticano per la loro visita ad Limina. Ciò che deve essere sempre trasparente, ha detto, è che “la Chiesa contribuisce allo sviluppo umano e spirituale delle persone, ma anche allo sviluppo del Paese” dove si trova ad operare. Nel caso in questione, poi, “la sua partecipazione a questo processo – ha osservato – è un dovere e un contributo importante soprattutto nel momento in cui il Vietnam conosce una progressiva apertura alla comunità internazionale”. “Voi sapete come me – ha detto il Papa ai vescovi – che una sana collaborazione tra la Chiesa e la comunità politica è possibile. A questo proposito, la Chiesa invita tutti i membri ad impegnarsi fedelmente per costruire una società giusta, solidale ed equa. Essa non intende sostituirsi al governo, ma ricerca unicamente – in spirito di dialogo e di cooperazione rispettosa – di prendere in giusta parte alla vita della nazione, a servizio di tutto il popolo”.“Partecipando attivamente, nella posizione che le è propria e secondo la sua vocazione”, la Chiesa – ha proseguito Benedetto XVI citando un passo della Deus caritas est – “non può mai essere dispensata dall’esercizio della carità come attività organizzata dei credenti e, d’altra parte, non ci sarà mai una situazione nella quale non occorra la carità di ciascun singolo cristiano, perché l’uomo, al di là della giustizia, ha e avrà sempre bisogno dell’amore”. “Inoltre – ha proseguito il Papa -, mi sembra importante sottolineare che le religioni non rappresentano un pericolo per l’unità della nazione, in quanto esse mirano ad aiutare il singolo a santificare sé stesso e, attraverso le loro istituzioni, desiderano porsi in modo generoso e disinteressato al servizio al prossimo”. Perché ciò sia non solo un desiderio ma un fatto che incida nel tessuto sociale del Vietnam è necessario, ha indicato il Papa ai vescovi, porre “particolare attenzione ai fedeli laici”, specie ai giovani – molti dei quali lasciano le zone rurali per cercare un futuro nelle città – e alle famiglie”: in particolare “è auspicabile che ogni famiglia cattolica insegni ai bambini a vivere in conformità con una retta coscienza, nella lealtà e nella verità, diventando una fonte di valori e virtù umane, una scuola di fede e di amore per Dio. Quanto a loro, i laici cattolici dovranno dimostrare, mediante la loro vita basata sulla carità, l’onestà, l’amore per il bene comune, che un buon cattolico è un buon cittadino”. In precedenza, Benedetto XVI aveva ricordato che la Chiesa vietnamita si prepara alla celebrazione del 50.mo anniversario della creazione della gerarchia episcopale nel Paese. Un’occasione, ha rilevato, perché il popolo di Dio “possa rendere grazie per il dono della fede in Gesù Cristo”, ma anche per riflettere sul ruolo del clero, secondo lo spirito dell’Anno Sacerdotale appena iniziato. (Fonte: Radio Vaticana)