Benedetto XVI ha invitato i cattolici indiani a continuare ad assistere le persone bisognose nelle comunità in cui vivono, senza distinzioni di razza, etnia, religione o stato sociale, perché tutti sono stati creati ad immagine di Dio e a tutti è dovuto pari rispetto. Lo ha detto oggi ricevendo in visita ad limina apostolorum una delegazione di vescovi indiani, che ha elogiato per gli impressionanti segni della carità della Chiesa in molti campi dell’attività sociale, un servizio portato avanti in particolare da preti e religiosi. Attraverso la testimonianza di carità cristiana ha aggiunto il Papa -, le scuole cattoliche preparano giovani di tutte le fedi a costruire una società più giusta e pacifica. Le agenzie della Chiesa hanno anche contribuito alla promozione del microcredito, aiutando i poveri ad aiutare se stessi. Inoltre, promuovono la missione caritativa e di cura della Chiesa attraverso cliniche, orfanotrofi, ospedali e innumerevoli altri progetti, allo scopo di promuovere la dignità e il benessere, assistendo i poveri e i deboli, le persone sole e gli anziani, gli abbandonati e i sofferenti. Benedetto XVI ha poi esortato le famiglie cattoliche indiane ad essere esempio di amore reciproco, rispetto e sostegno, a porre attenzione alla preghiera, alla meditazione delle Scritture, partecipando pienamente alla vita sacramentale della Chiesa. Molti di voi ha proseguito il Papa, rivolgendosi ai vescovi indiani mi hanno parlato delle gravi sfide che minacciano l’unità, l’armonia e la santità della famiglia, e del lavoro necessario per costruire una cultura di rispetto nei confronti del matrimonio e della vita familiare. Una sana catechesi ha sottolineato , rivolta specialmente alle coppie che si preparano al matrimonio, nutrirà molto la fede delle famiglie cristiane e le assisterà, offrendo una testimonianza vita e vitale della saggezza antica della Chiesa a proposito del matrimonio, della famiglia e dell’uso responsabile della sessualità in quanto dono di Dio.Sir