Cultura & Società

Benigni e suor Teresa, l’incontro dopo l’intervista

«Vorrei rivederlo, ma è probabile che mi abbia dimenticato»: con questa affermazione Suor Teresa D’Alessandro terminava la sua intervista rilasciata nel mese di giugno a Toscana Oggi, attraverso la quale raccontava le vicende scolastiche di un suo allievo molto particolare, Roberto Benigni.

Infatti Suor Teresa è stata insegnante di italiano all’Istituto superiore di Prato che Benigni ha frequentato: la suora gli ha insegnato anche la Divina Commedia. Grazie ad un altro suo allievo, Marcello Giovannelli, compagno di classe di Benigni, l’articolo è arrivato al celebre comico, e ben presto Roberto ha invitato suor Teresa ad assistere al suo spettacolo «Tutto Dante» in Piazza Santa Croce. Ad accompagnarla, anche don Fabio Marella, autore dell’intervista pubblicata dal nostro settimanale.

Prima dello spettacolo, l’incontro e l’abbraccio tra Benigni e la sua ex insegnante: «Dai loro volti raggianti – racconta don Fabio – trasparivano grande affetto, rispetto reciproco e gioia nel ritrovarsi, sentimenti decisamente non di circostanza. Nonostante la sua notorietà Roberto si è dimostrato peraltro persona semplice e cordiale: le foto parlano da sole».

L’attore e la suora si sono fermati anche a parlare a lungo: quello che si sono detti resta riservato, ma suor Teresa non nasconde la sua gioia: «Ho visto non il Benigni del successo ma semplicemente Roberto, Roberto nella sua unicità di persona umana» racconta, e aggiunge: «Ogni alunno, ogni persona incontrata nella mia vita ha avuto un posto speciale nel mio cuore e un senso di profonda tenerezza mi ha invaso. È stato meraviglioso comprendere quanto tutti siamo scintille del fuoco divino e quanto l’Amore di Dio ci fonda, a nostra insaputa, in un unico cuore».

Ma la sorpresa per lei non era ancora terminata, perché all’inizio dello spettacolo, proprio quella sera, Benigni avrebbe declamato il XXX canto dell’Inferno e sorprendentemente ha esordito salutando la suora, sua ex insegnante, davanti a tutta la platea:  «Suor D’Alessandro, la mia insegnante di italiano… guarda che roba! Sono onorato di averla qua! Grazie della visita». E poi scusandosi come solo lui potrebbe fare, ha aggiunto: «Suor D’Alessandro, io dico Dante per modo di dire,  non è una cosa seria … lei è una Dantista proprio!».

Per suor Teresa «un altro tassello che si aggiunge ai tanti della mia vita, esperienze che illuminano sul  profondo significato dell’esistenza umana. Tutto ciò che si vive giorno per giorno – commenta la religiosa – appare spesso banale e privo di senso, soggetto ad essere dimenticato nel vortice assordante degli anni. Pensiamo che tutto ci sfugga nel passato, nel nulla del “transeunte”. Ho capito invece che tutto si inserisce nell’eterno, che ogni attimo che crediamo perduto segna indelebilmente la nostra anima. Forse, ma non sempre, svaniscono i particolari, ma rimane incancellabile in noi l’essenza di ogni persona che ci vive accanto. Così, quando ci appare quel volto segnato dal tempo, ma vivo in noi nella sua giovinezza, comprendiamo quanto l’abbiamo amato e come non sia stato un semplice “tale” tra i tanti».