Toscana

Borghi futuri, cresce in Toscana la rete delle cooperative di comunità

Presto da 10 diventeranno almeno 15. “Strumento formidabile per la rivitalizzazione delle aree interne”

Borghi futuri, la rete delle cooperative di comunità toscane, cresce ancora. A breve alle dieci realtà che ne fanno parte se ne aggiungeranno almeno altre cinque, distribuite sul territorio regionale, dalla Versilia e Lunigiana al Monte Amiata. L’annuncio è stato dato ieri a Levigliani da Emiliano Babboni, presidente della Rete Borghi Futuri e della cooperativa Sviluppo & Futuro Levigliani insieme ad Alessandro Sottili di Confcooperative Toscana Nord, nel corso dell’incontro con una delegazione di cooperative di Coopbund Alto Adige che hanno dimostrato straordinario interesse per il modello toscano, considerato ormai un punto di riferimento nazionale.   

“La rete Borghi futuri risponde a un bisogno e rappresenta una formula positiva – spiega Emiliano Babboni – insieme lavorano cooperative con storie, mezzi e organizzazioni diverse che hanno la stessa priorità: supportare le loro comunità che vivono in territori che si stanno spopolando. La rete le mette insieme, fa confrontare le esperienze, fa da acceleratore alla crescita comune. Il futuro può essere positivo per queste realtà: dopo il Covid c’è molta attenzione ai borghi dove il livello di qualità della vita è migliore, c’è chi ha deciso di tornarci a vivere. Registriamo attenzione a queste dinamiche anche da parte della Regione Toscana, che è attiva anche attraverso bandi specifici che valorizzano il ruolo delle cooperative di comunità”.

Le cooperative di comunità sono dunque uno strumento formidabile per la rivitalizzazione delle aree interne, in sofferenza per lo spopolamento e la mancanza di servizi. “Confcooperative Toscana Nord ha scelto di stare molto vicino ai territori delle aree interne per questo crede nel modello delle cooperative di comunità che costituiscono strumenti formidabili per la tenuta dei territori, sia sul fronte sociale che economico –  mette in evidenza Alessandro Sottili –   Il loro legame profondo con la comunità, il fatto che gli eventuali utili tornano sempre sul territorio, l’impegno per la crescita delle economie locali e di un turismo sostenibile e per servizi a misura di persone sono elementi qualificanti di un modello di sviluppo che fa la differenza e che deve essere sostenuto e incentivato. La costituzione della Rete e il suo sviluppo, in una logica di collaborazione e di scambio di buone pratiche, aiuta la crescita di tutti”.   

“La cooperativa di comunità di occupa di portare sviluppo economico, culturale, e sociale in territori dove la normale economia di mercato non consente l’afflusso di servizi e di tutta una serie di beni – mette in evidenza Cosimo Michelotti, coordinatore di Borghi futuri –    La formula cooperativa si esprime in un modo che le è veramente consono, attraverso servizi di buona qualità che riescono a stare sul mercato, creando valore per tutto il territorio”. 

Sono dieci le cooperative di comunità che animano il progetto Borghi futuri. Con la Sviluppo & Futuro Levigliani nel comune di Stazzema, ci sono Borgo Montelaterone (Grosseto), Sigeric di Pontremoli (Massa Carrara)), Ecosistema comunale Castell’Azzara (Grosseto), Atereco – Unesco global Geopark (Lucca), Teatro povero di Monticchiello (Siena), Centro culturale di Sant’Andrea a Compito (Lucca), Il Girasole (Lucca)), Filo & fibra di Celle sul Rigo (Siena) e La montagna Cortonese (Arezzo).       

Non certo casuale la scelta di Levigliani per l’incontro con la delegazione dell’Alto Adige. Nel borgo del comune di Stazzema, 350 abitanti e nessun disoccupato, è vitalissima una delle esperienze di cooperativa di comunità più avanzate della Toscana.  Sviluppo & Futuro Levigliani, che a pieno regime dà lavoro a una quarantina di persone, si occupa di tutti i servizi turistici del Corchia park, gestisce attività di trasporto pubblico e manutenzione, tiene aperto il circolo e la bottega del paese (servizi in perdita che vengono garantiti grazie all’equilibrio economico raggiunto con le altre attività). “Novità di quest’anno è la Bottega Versiliese che inaugureremo nel centro del paese il prossimo 28 giugno – annuncia Emiliano Babboni con Cosimo Michelotti – sarà un punto degustazione e ristorante che ha l’obiettivo di valorizzare tutte le produzioni artigianali del territorio mettendo in rete gli stessi produttori. Un progetto che nasce con la collaborazione degli stessi produttori, dalla Cooperativa dei pescatori di Viareggio ai produttori di formaggio e ai norcini locali”.