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CARD. BAGNASCO A LAMPEDUSA: IL SALUTO E L’APPELLO DI MONS. MONTENEGRO (AGRIGENTO)

(Lampedusa) – “Lampedusa chiede aiuto nella preghiera e nella solidarietà per essere forte, ma soprattutto lancia un appello ai responsabili della cosa pubblica per sforzarsi di coniugare il diritto all’accoglienza alle esigenze vitali di una piccola comunità fortemente minacciata dagli sconvolgimenti ultimi mesi”. Sono le parole di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, nel suo saluto di benvenuto al card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che sta celebrando la messa nella parrocchia di S.Gerlando. Tra i concelebranti anche il card. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana. In una chiesa affollatissima di volontari e fedeli giovani e adulti (che hanno accolto il card. Bagnasco con un applauso), sono presenti le autorità istituzionali e numerosi appartenenti alla guardia costiera, alla guardia di finanza, alla marina militare e alle forze dell’ordine, schierati nelle prime file. “A nome della comunità di Lampedusa e dei suoi sacerdoti, della piccola comunità di Linosa e del suo parroco – ha detto mons. Montenegro -, le porgo il più affettuoso benvenuto e un sincero grazie per presiedere la celebrazione eucaristica e condividere questo momento di amicizia”. “Ci siamo sentiti tanto provati – ha aggiunto – ma abbiamo anche sperimentato la generosità di tanti, per affrontare l’emergenza con speranza cristiana. Oggi la saluta una comunità viva che si sente avamposto della Chiesa italiana. Quest’isola non si è mai sottratta al delicato compito che le è stato affidato”. “Prima ancora dell’arrivo dei riflettori – ha sottolineato mons. Montenegro -, questo popolo si è distinto per avere aperto le porte del cuore e della città a tutti. Per queste ragioni del passato e per l’atteggiamento del presente, Lampedusa è un frammento della Chiesa italiana che si sforza di rendere visibile la testimonianza della carità. L’emergenza umanitaria è stata vissuta come una opportunità per rendere ragione della speranza che è in noi. E’ vero, lo scenario passato e futuro non è rassicurante, ma qui cerchiamo di rendere visibile il comandamento dell’amore”. Lampedusa, ha continuato, “è anche una comunità che vuole dare aiuto ai migranti e alla Chiesa italiana, perché ricordi che il presente e il futuro del suo essere si chiama dialogo interreligioso e accoglienza degli altri, perché il fenomeno migratorio è segno dei tempi. Il Papa ci ha incoraggiato ad andare avanti e ci ha assicurato sua preghiera”.Sir