Vita Chiesa

CARD. SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO: IL SALUTO ALLA DIOCESI DI VENEZIA

“Voglio vivere questa nomina come uno scambio di amore”. Con queste parole il cardinale patriarca di Venezia Angelo Scola ha annunciato alla comunità veneziana la propria nomina ad arcivescovo di Milano, appena ufficializzata dalla Santa Sede. L’annuncio è stato dato in contemporanea a mezzogiorno dalla sala stampa vaticana e dallo stesso card. Scola nel Palazzo patriarcale di fronte a vescovi, sacerdoti, fedeli e giornalisti convocati per la circostanza. “Potete ben capire come non sia facile per me darvi questa notizia – ha esordito il porporato -. E proprio per questo saprete essere magnanimi nei miei confronti. Vi dico semplicemente che ho accolto in obbedienza la decisione del Papa perché è il Papa”. “Debbo riconoscere – ha proseguito il patriarca – che in questo momento il mio cuore è un po’ travagliato. Da una parte, ci sono il fascino della splendida avventura vissuta nelle terre di Marco che dura ormai quasi da un decennio, e il dolore per il distacco da voi che, per dirlo con l’Apostolo Paolo, «mi siete diventati cari»”; dall’altra, “mi aspetta la Chiesa di Milano, quella in cui sono stato svezzato contemporaneamente alla vita e alla fede”. Tuttavia “molto di più che questi argomenti di carattere personale, conta la disposizione ad accogliere il disegno di Dio nella mia vita” che “passa dall’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e in essa, in modo speciale, dal ministero del Santo Padre”. “Dio è sempre più grande e il Suo disegno su di noi, quando è accolto con animo aperto, è sempre il più conveniente, non solo per la propria persona ma anche per quanti ci sono stati affidati” ha detto ancora il card. Scola. Di qui l’esortazione: “Siamo chiamati a guardare il disegno del Padre, voi ed io insieme, con gli occhi ed il cuore di chi ama la Chiesa nella sua splendente universalità che poggia su un’incessante comunione tra le Chiese particolari: da Marco ad Ambrogio, da San Lorenzo Giustiniani a San Carlo, per limitarmi alle radici profonde delle Chiese che sono in Venezia e in Milano”. “Voglio vivere questa nomina come uno scambio di amore” ha assicurato il card. Scola. “Con questo spirito – ha aggiunto – accolgo la decisione del Santo Padre e chiedo a voi di fare parimenti”. Quindi alcuni dati “tecnici”: “Lascio la vita del Patriarcato in ottime mani”; “il popolo cristiano e, soprattutto, il presbiterio veneziano, sono garanzia di un futuro pieno di speranza”. Il card. Scola ha informato di essere stato nominato dal Papa amministratore apostolico, con le facoltà di vescovo diocesano, fino al 7 settembre. Dal giorno successivo mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, gli succederà nell’incarico fino alla presa di possesso del nuovo patriarca. “Al di sopra di tutto sia la carità. La carità che viene da Dio”. È il cuore del saluto che il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo della diocesi di Milano per nove anni (2003-2011), ha rivolto oggi ai vescovi ausiliari, ai presbiteri e ai dipendenti della curia di Milano in occasione dell’annuncio della nomina del card. Angelo Scola quale nuovo arcivescovo di Milano. Il card. Tettamanzi ha ripercorso questi nove anni durante i quali la diocesi di Milano è stata “una chiesa ricca, impegnata ad annunciare Cristo attraverso percorsi pastorali rinnovati: nell’ambito della famiglia, come in quello giovanile, ma anche nella grande tradizione storica e nella missione ad gentes”. Una Chiesa, quella di Milano, “che non teme la sfida del tempo nei confronti della secolarizzazione, che ha dimostrato un vero amore per il suo pastore, lo stesso amore con cui vuole accogliere il nuovo arcivescovo”. Il card. Tettamanzi si è detto grato nei confronti di Benedetto XVI per avergli concesso nei due anni di proroga di “completare la visita pastorale decanale in comunione con gli altri fratelli sacerdoti e di aver potuto dare avvio al settimo incontro mondiale delle famiglie”. Il card. Tettamanzi ha annunciato che risiederà a Triuggio, presso Villa Sacro Cuore, e non farà mancare il suo “pensiero, preghiera ed affetto nei confronti di tutti e in modo particolare al nuovo arcivescovo” che ha definito uomo di “grande cultura, molteplice esperienza e forte passione ecclesiale” che “saprà guidare la diocesi nel suo ordinario cammino pastorale e negli appuntamenti internazionali dei prossimi anni: l’incontro mondiale delle famiglie, l’anniversario dell’editto di Milano e l’Expo”.Sir