Vita Chiesa

Card. Simoni: messaggio del Papa per anniversario arresto

Oggi ha presieduto la Messa nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Con lui l’arcivescovo Giuseppe Betori

Card. Ernest Simoni, foto archivio

“Caro fratello, desidero esprimerti la mia vicinanza spirituale nella ricorrenza del 60°anniversario del tuo arresto. Grazie per la tua testimonianza, grazie per quanto hai fatto e fai per la Chiesa. Continua ad essere icona gioiosa dell’amore di Cristo Buon Pastore, che ha offerto la vita in sacrificio per tutti”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio indirizzato al cardinale Ernest Simoni nel sessantesimo anniversario del suo arresto e anniversario della sua prigionia”.

“Augurandoti un Santo Natale, di cuore ti imparto la mia Benedizione, che volentieri estendo a quanti condividono con te questo momento di grazia. Per favore, continua a pregare per me; io pregherò per te. Preghiamo insieme per la pace nel mondo. Fraternamente, Francesco”.

Di seguito il saluto dell’arcivescovo di Firenze card. Betori

Carissimi, ho chiesto al card. Ernest Simoni di presiedere quest’oggi la Celebrazione eucaristica “del giorno” di questo Natale. Sessant’anni fa non gli fu possibile celebrare questa Santa Messa. Nella notte del Natale del 1963 don Ernest Simoni era stato arrestato e condotto nel carcere di Scutari. Iniziava per lui una lunga prigionia, da cui sarebbe stato liberato solo il 5 settembre 1990. Furono quasi ventisette anni di dura reclusione, nei lavori forzati, dalle miniere alle fogne, in un regime carcerario durissimo, causa di pesanti sofferenze per il corpo ma che non ha piegato lo spirito di don Ernest, rimasto fedele a Cristo e alla Chiesa, coraggioso al punto di continuare a svolgere il suo ministero anche nel carcere.

La Chiesa, nella persona di Papa Francesco, ha dato un alto riconoscimento a questa invitta fedeltà, creando cardinale questo testimone della fede. La nostra Chiesa fiorentina è orgogliosa di averlo potuto accogliere e questa Cattedrale di annoverarlo tra i suoi Canonici.

Gli siamo grati per il fervente apostolato che svolge tra noi e in tanti luoghi che ne reclamano la presenza benedicente. Con umiltà e semplicità egli ci offre l’esempio di un’intensa vita di preghiera, che egli ci indica come la radice necessaria del vero discepolo di Cristo; ribadisce con la credibilità del martire l’adesione alla fede senza esitazioni; si fa tramite del dono della misericordia divina per le persone afflitte e tribolate dal male. Caro don Ernest, ti chiediamo di portarci nella tua preghiera davanti al Signore, oggi e ogni giorno, perché la testimonianza di fede che la tua vita ci offre possa generare anche in noi, popolo di Dio a Firenze, unione con Cristo e comunione nella Chiesa.

Giuseppe card. Betori