Vita Chiesa

CARITAS IN VERITATE: ZAMAGNI, BENE COMUNE COME CENTRO DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA

“L’economia di mercato è più ampia del mercato capitalistico. La prima infatti è nata secoli prima del capitalismo, il quale si basa sul mercato per affermare il principio della massimizzazione del profitto, mentre l’economia di mercato punta alla più ampia circolazione dei beni”: lo ha detto oggi, nella conferenza stampa di presentazione della enciclica “Caritas in veritate” (testo enciclica), l’economista Stefano Zamagni, rispondendo alla domanda di un giornalista se la Chiesa si dichiarasse anticapitalistica in questo documento. “L’enciclica in realtà non è ‘contro’ il capitalismo, ma lo supera affermando che il principio della massimizzazione del profitto può essere superato da quello della società fraterna, che pone la ricerca del ‘bene comune’ come centro di riferimento dell’attività economica”. Secondo Zamagni, “da questo punto di vista, occorre anche superare la concezione del ‘sociale’ come compensazione dell’economico, cioè di quegli interventi che arrivano a tappare i buchi lasciati dal capitalismo. Il sociale – ha spiegato – nella visione del Papa deve entrare a pieno titolo nella dimensione economica e non rimanerne ai lati”. Rispondendo a domande sulla crisi economica in corso, ha poi affermato che “essa ha rivelato che l’ethos dell’efficienza ad ogni costo ha mostrato tutti i suoi limiti”. “L’enciclica non nega il valore dell’efficienza nell’attività economica. Tutti dobbiamo essere efficienti. Ma il Papa ci dice che essa va perseguita per il fine superiore che consiste nella ricerca del massimo bene comune”: così l’economista Stefano Zamagni ha illustrato alcuni concetti-chiave dell’enciclica agli oltre 150 giornalisti di ogni parte del mondo intervenuti alla presentazione della nuova enciclica. “Ad esempio – ha proseguito – il concetto di ‘impresa come bene’ che si può vendere, comprare, chiudere, spostare a piacimento non è accettabile nella visione della dottrina sociale della Chiesa. L’impresa stessa infatti non è uno ‘strumento’ ma un fine, che deve rispondere a criteri di umanizzazione della vita sociale, offrendo lavoro e ricchezza per tutti e non solo per alcuni”. Zamagni ha poi detto, a proposito del debito internazionale che “oggi il capitalismo è divenuto obsoleto e che il Papa indica la necessità di cambiare le strutture che hanno reso possibile accumulare debiti pubblici enormi, che schiacciano soprattutto i paesi poveri”. “Da questo punto di vista – ha spiegato – così come esiste un Consiglio di sicurezza all’Onu per gli affari militari, ce ne vorrebbe uno per gli affari economici. Ci fosse stato, non avremmo avuto gli eccessi della crisi finanziaria di cui stiamo pagando le conseguenze su scala globale”.Sir