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CATTOLICI E POLITICA: SETTIMANA SOCIALE, IMPEGNO OLTRE IL CONTINGENTE

“Incoraggiare la riflessione nel nostro Paese dopo i giorni significativi della Settimana sociale dei cattolici italiani” che si è svolta a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre. Così mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato scientifico ed organizzatore delle Settimane sociali, ha introdotto la conferenza stampa di presentazione del documento finale che si è svolta questa mattina alla Radio Vaticana. “Vogliamo contribuire – ha spiegato il vescovo – ad aiutare una maggiore consapevolezza del bene comune”. I lavori di Reggio Calabria stanno riscuotendo molta attenzione nelle realtà locali: “Sono state infatti molte le diocesi e le associazioni che hanno chiesto la collaborazione del Comitato per discutere di quello che è emerso durante le intense giornate dei lavori”. “Lo scopo della Settimana è quello di aiutare – ha aggiunto mons. Miglio – a discutere e intraprendere un cammino per una maggiore consapevolezza della ricerca del bene comune nel nostro Paese”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presule ha quindi sottolineato che il Comitato organizzatore è un organo ecclesiale con un proprio statuto, nato per aiutare i cattolici ad una “riflessione comune sui problemi del Paese”.I tre relatori – insieme a mons. Miglio anche Edoardo Patriarca e Gianfranco Pasquali, rispettivamente presidente e membro del Comitato organizzatore – dopo aver riassunto il documento hanno risposto alle domande dei giornalisti. Patriarca ha precisato che il documento “non entra nelle vicende di questi giorni in quanto frutto dei lavori di un evento”. L’intento – ha affermato – è quello di mantenere “alta” la riflessione per “non essere schiacciati dagli eventi sempre in evoluzione”. Sul tema della Costituzione italiana e su una probabile modifica, Patriarca ha sottolineato che essa “contiene principi valoriali” ancora “molto attuali” e “l’impianto della Carta è molto positivo e può dare ancora molto al Paese”. Questo “non vuol dire che non possa essere rivista ma non si può toccare o stravolgerne l’impianto portante”. Sul tema della democrazia interna nei partiti, Patriarca ha quindi ribadito la necessità di procedure che “aiutino tutti, ed in particolare i giovani, ad una maggiore partecipazione”. Nel documento “abbiamo dato una lettura anche preoccupata” della situazione in cui versa il nostro Paese, che “ha tante energie e risorse nei nostri territori che vanno valorizzati”. Da qui una richiesta di “responsabilità ai cattolici italiani per un maggiore impegno per il bene comune”. Per Patriarca “sarebbe sbagliato descrivere la situazione odierna del nostro Paese” come una “emergenza democratica” tuttavia “la nostra democrazia ha bisogno di essere rigenerata e rinsaldata”. “Parlare di emergenza democratica – ha affermato – mi pare improprio” sottolineando di non trovarsi tra coloro che leggono i recenti avvenimenti “all’insegna dell’emergenza permanente”. Tuttavia, “la nostra democrazia ha bisogno di essere rigenerata e rinsaldata, e credo sia un tema che riguarda tutti e che ha a che fare con l’allontanamento dei cittadini dalla politica”. “Occorre un coinvolgimento maggiore – ha aggiunto Pasquali – delle forze sociali e politiche per rilanciare il nostro Paese”. Per Pasquali è necessario rimettere al centro il tema educativo con “un sguardo nuovo ed articolato ad un mondo che sembra disarticolato”.Sir46ª Settimana sociale, documento conclusivo