Toscana

C’è da pagare la rata e la famiglia va in crisi

di Ennio Cicali

Tre toscani su quattro che hanno fatto ricorso al credito al consumo, hanno poi avuto difficoltà per il pagamento delle rate. È il dato preoccupante che emerge da una ricerca, condotta da Isec (Istituto Sviluppo Educazione al Consumo) sul credito al consumo in Toscana, promossa dalle associazioni dei consumatori Adiconsum e Adusbef. Sono state intervistate oltre 200 persone, con una campionatura su due province (Livorno e Firenze), rappresentative dell’intera Toscana. Al credito al consumo hanno fatto ricorso 8 toscani su 10 (79,3%); non si tratta tuttavia di uno strumento di pagamento abituale, solo il 22% lo usa spesso. Le rate sono usate soprattutto per l’acquisto di elettrodomestici (grandi 17%, piccoli 9%), autovetture (15%) tv (15%) e arredamento (10%).

«Un dato preoccupante – spiega Grazia Simone, segretaria Adiconsum toscana – il credito al consumo, che dovrebbe essere un’opportunità per i consumatori, rischia troppo spesso di mettere in difficoltà le famiglie, anche a causa di un’informazione che non è sufficiente. Il credito al consumo in Italia è tra i più cari d’Europa e questo, unito al crescente livello di povertà delle famiglie e alla scarsa trasparenza, può innescare una vera emergenza sociale. Occorre che la nuova normativa europea, che garantisce più trasparenza e diritti per i consumatori, sia recepita al più presto dal Parlamento italiano. E occorre che le istituzioni si impegnino di più per aiutare e sostenere le famiglie che non ce la fanno a far fronte ai loro impegni di spesa».

La crescita vertiginosa del ricorso al credito al consumo negli ultimi due anni è il  sintomo dell’impoverimento delle famiglie: quasi il 70%o di quanti vi hanno fatto ricorso, infatti, lo ha fatto tra il 2005 e il 2006. Ben il 75,7% poi dichiara di aver avuto difficoltà a far fronte ai pagamenti rateali stipulati. Da migliorare anche l’informazione, visto che solo poco più della metà (59,6%) degli intervistati ritiene di aver ricevuto notizie soddisfacenti, mentre il 41,4% si dice poco o per niente soddisfatto. L’81% degli intervistati dichiara di sapere che fare un acquisto a rate normalmente significa stipulare un contratto con una finanziaria.

In generale il credito al consumo sembra piacere agli intervistati, visto che il 68,7% si dichiara soddisfatto dell’acquisto a rate, anche se resta una fetta significativa (31,3%) di insoddisfatti. Circa la metà degli intervistati (52,20 %) afferma poi di aver chiesto almeno una volta un prestito ad una banca per acquistare beni di consumo. Nell’86,300 dei casi la richiesta è andata a buon fine e il prestito è stato ottenuto, a tassi però piuttosto elevati: nel 94,4% dei casi tra il 6 e il 12%.

Secondo i dati della Banca d’Italia, tra prestiti e mutui, il ricorso ai finanziamenti delle famiglie italiane ha raggiunto i 300 miliardi di euro, con un aumento dell’indebitamento di 24,4 miliardi nell’ultimo anno. Ogni famiglia italiana ha debiti per 13 mila euro. La maggior parte dei finanziamenti è costituita da mutui per l’acquisto di case, passati da 228,5 a 247,7 miliardi di euro.

Il quadro potrebbe cambiare se saranno attuate le nuove norme allo studio al ministero dell’Economia per tentare il rilancio dei consumi, nonostante il consistente aumento dell’indebitamento delle famiglie italiane. Per ora si tratta solo di progetti che prevedono di elevare il tetto dei crediti al consumo dagli attuali 31 mila a 100 mila euro, cifra massima che sarà possibile chiedere per l’acquisto di beni di consumo, senza l’accensione di ipoteche previste per i mutui immobiliari. Agli istituti bancari spetterebbe il dovere di controllare più attentamente la situazione finanziaria del cliente. Il progetto non piace all’Adusbef, l’associazione che difende i diritti dei clienti delle banche, che parla di «istigazione al credito».