Vita Chiesa

CEI: MESSAGGIO UNIVERSITÀ CATTOLICA, ARMIDA BARELLI E IL «CATTOLICESIMO POPOLARE»

Un’occasione per “riflettere sulla radice e sul senso della cultura popolare e sul rapporto tra università e popolarità”. Così i vescovi italiani definiscono l’84a Giornata per l’Università Cattolica del sacro Cuore, che si celebrerà domenica prossima, 6 aprile, sul tema: “Dedizione, fede e passione: l’impegno per una cultura popolare”. Al centro della giornata, l'”attualità della missione” di Armida Barelli, co-fondatrice dell’Università Cattolica con padre Gemelli, “testimone autentica e appassionata del legame tra cultura, Vangelo e popolo di Dio”, scrive la Cei nel messaggio diffuso oggi. “La sua missione rivolta alle giovani del tempo, chiamate a uscire da un contesto di vita spesso angusto per aderire a una proposta educativa di ampio respiro, capace di renderle più consapevolmente protagoniste nella Chiesa – osservano i vescovi – si è espressa in forme diverse e creative, frutto di una robusta spiritualità unita a un notevole talento organizzativo”. In particolare, “la centralità dell’esperienza religiosa caratterizzata da una viva sensibilità sociale fa della Barelli una figura esemplare e degna di aspirare agli onori degli altari”: di qui il “rilievo attribuito alla sua opera” anche durante i lavori della 45a Settimana Sociale.

”Negli anni in cui Padre Gemelli e il gruppo di amici che lo circondava diedero vita all’Ateneo del Sacro Cuore – si legge nel messaggio della Cei – il cattolicesimo italiano alimentò un forte filone di cultura popolare, da cui sono nati molteplici opere”. E si deve proprio ad Armida Barelli, oltre all’istituzione della Giornata, “l’intuizione di far sostenere l’Università da un rete di sostenitori diffusa sul territorio, mediante la costituzione dell’Associazione degli Amici. “Ogni istituzione di livello universitario, in Italia e in tutta l’Europa – sostengono i vescovi – deve fare fronte a richieste diverse e apparentemente contraddittorie: formare un numero sempre più elevato di giovani, senza mortificare la qualità dell’offerta accademica, garantendo nel contempo una preparazione specialistica di eccellenza agli studenti che dovranno domani assumere compiti direttivi nella società”. L’Università Cattolica, per la Cei, “è in prima linea nell’affrontare questa sfida e può attingere alla sua storia per elaborare soluzioni efficaci a domande complesse”: nato, infatti, come “evento di popolo”, l’ateneo cattolico non è mai “venuto meno” a tali “radici”, pur senza rinunciare “a progettare percorsi di alta formazione per i giovani che costituiranno la classe dirigente di domani e a proseguire senza sosta nel cammino della ricerca scientifica”.

A questo proposito, la Chiesa italiana saluta “con favore” la nascita, all’interno dell’Università Cattolica, dei “centri di ricerca interuniversitari”, strutture finalizzate “all’ideazione, allo sviluppo e alla realizzazione di progetti di ricerca e alla promozione di attività e iniziative di approfondimento e alta divulgazione, in risposta alle principali sfide della nostra epoca”. Dedicati a temi “di particolare rilevanza strategica”, come “la bioetica, la famiglia, la dottrina sociale della Chiesa, la solidarietà internazionale”, secondo i vescovi “offrono un prezioso e peculiare contributo al ‘progetto culturale orientato in senso cristiano’, tratto qualificante della proposta pastorale della Chiesa in Italia”. È perciò “centrale”, nella prossima Giornata, “il collegamento tra storia e futuro”: per i vescovi, infatti, l’Università Cattolica “caratterizza il suo servizio alla Chiesa e al Paese nell’essere luogo di formazione e di preparazione professionale e, allo stesso tempo, esperienza educativa per migliaia di giovani ai quali offre non solo una ricca proposta didattica, ma anche accoglienza e ospitalità nei collegi universitari, nati per permettere anche a chi viene dai luoghi più lontani di sperimentare il dialogo culturale in un contesto di serietà e serenità”. Di qui l’invito della Cei “a valorizzare la Giornata”.

Sir