Toscana
Cemento in Val d’Orcia, il parroco chiede una pausa di riflessione

La situazione sociale non è idilliaca: presenta gravi problemi di spopolamento e di invecchiamento della popolazione, ogni anno le nascite sono circa un quinto delle morti; spesso le rare coppie giovani che si formano vanno a vivere nei paesi vicini, che sono più grandi e che quindi offrono più servizi ed anche case con più possibilità di scelte e a prezzi minori. Ormai la nostra popolazione non supera quota trecento, suddivisi, quasi in parti uguali, fra il borgo murato, la nuova espansione, non bella ma sobria, e la campagna, sempre più ricca di agriturismi. L’antico borgo è in via di spopolamento, mentre crescono le seconde case per vacanze, che raggiungono prezzi molto alti.
Nonostante questi problemi, sempre più acuti, Monticchiello ha fino ad oggi conservato una sua identità e una sua specificità, grazie alla presenza del Teatro povero, che da quaranta anni è elemento di aggregazione e di operosità, e di altre associazioni e realtà presenti, la Filarmonica, l’Arci, la Società sportiva, la Parrocchia.
In questa situazione delicata si sta inserendo, a valle del centro storico proprio all’inizio della via orlata di cipressi che conduce a Montepulciano, una delle strade più fotografate e famose d’Italia, la nuova lottizzazione denunciata come ecomostro dal prof. Alberto Asor Rosa. La lottizzazione, approvata dal Comune di Pienza nel 1997, era giustificata dal fatto che doveva servire per nuove case per i residenti; prevista all’inizio per circa 20 abitazioni, suddivise in 11 lotti, una ulteriore variante l’ha portata a circa 90 abitazioni, con la stessa cubatura complessiva.
L’attuazione della lottizzazione sta rivelando come questo strumento fosse molto generico e del tutto improprio per fornire abitazioni ai Monticchiellesi, il nuovo insediamento sta crescendo come un villaggio turistico di seconde case inserite male dal punto di vista ambientale, con un indice di cubatura alto e anche brutte dal punto di vista architettonico: più che casali toscani, come recita la pubblicità della società costruttrice, sembrano condomini da periferia cittadina. Un altro motivo di inquietudine è la rilevanza dell’intervento, capace di contenere tanti abitanti quanti ne ha tutta Monticchiello, campagne comprese, con il rischio di far perdere definitivamente l’identità al paese.