Firenze

Ceneri, Betori: “Conversione è ritorno a Dio”

L'omelia dell'arcivescovo di Firenze nella cattedrale di Santa Maria del Fiore

“Il fondamento della nostra fede e della nostra speranza è il volto misericordioso di Dio, che risplende sul volto di Cristo morto e risorto. È l’esperienza della misericordia, sorgente di gioia”. Queste le parole del cardinale Giuseppe Betori, che ha celebrato oggi nella cattedrale di Firenze la Messa nel Mercoledì delle Ceneri, con il rito dell’imposizione della cenere che apre la Quaresima.

L’arcivescovo ha centrato la sua omelia sui tre inviti rivolti nelle pagine della Scrittura ascoltate durante la celebrazione: «Ritornate», «Lasciatevi riconciliare con Dio» e, infine, «nel segreto».

“Convertirsi, come chiede la Quaresima – ha affermato – non significa cambiare rotta, far prendere una direzione diversa alla vita, magari seguendo l’impulso dominante nella cultura diffusa, quello di accumulare esperienze, di non negarsi nessuna avventura, nessuna esplorazione dell’ignoto. No, la conversione che ci è chiesta ha una precisa direzione, è un ritorno”. Conversione – ha aggiunto – “è ritorno, è riconquista della propria identità e dignità, è recupero dei legami che reggono il senso della nostra vita. Un ritorno a sé stessi, alla verità della propria esistenza, a un progetto sensato di essa. Ma anche, e proprio per questo, un ritorno a Dio, che riconosciamo come il custode del nostro segreto, perché nostro creatore e redentore. Il suo appello non dice soltanto: «Ritornate», ma più compiutamente: «Ritornate a me» e, ancora: «Ritornate a me con tutto il cuore», cioè con tutto noi stessi”

L’obiettivo quindi è “Riscoprire in Dio, e più precisamente nel volto che egli ci ha mostrato di sé in Gesù, il suo Figlio fatto uomo, l’immagine compiuta della nostra identità umana”.

Il cammino della Quaresima però “non è una somma di sforzi umani con cui tentiamo di ricostruire la nostra identità lacerata dal peccato: sarebbe fatica improba e destinata a insuccesso. Non siamo noi a riconciliarci con Dio mediante il cammino quaresimale, ma è Dio che ci riconcilia a sé mediante l’incontro con la grazia che scaturisce dal dono che ci ha fatto del suo Figlio, reso peccato per noi perché noi potessimo essere resi giusti grazie a lui. La Quaresima è anzitutto esperienza di grazia, è far spazio all’azione di Dio che ci rinnova, con la luce della sua Parola e con la forza trasformante dei suoi Sacramenti”. Ricordando le parole pronunciate dal Papa nel suo discorso alla Chiesa italiana, nel 2015 a Firenze, Betori ha sottolineato: “Ritorniamo al primato della grazia e riconosciamoci mendicanti assetati di verità, giustizia, gioia”.

Infine, l’invito a compiere tutto questo nel segreto: “Tutto il contrario della società odierna, mondo dell’apparenza, dell’esibizione, della ricerca del consenso, quel consenso che diventa merce di scambio nella logica dei social, anzi ciò che dà valore a tutto, spesso a ciò che valore non ha”.

Betori ha quindi concluso “ricordando che il tempo quaresimale chiede anche gesti di condivisione con i nostri fratelli più poveri. Vi invito pertanto a partecipare alle diverse iniziative di solidarietà promosse dalla Quaresima di Carità della nostra Caritas diocesana. Sono proposte che guardano ai bisogni lontani e a quelli vicini, tenendo insieme legami di comunione e cuore in uscita. Il gesto della carità sia espressione di una vita che rinasce nell’amore di Dio”.