Vita Chiesa

CHIESA ITALIANA E MEZZOGIORNO: SERVE UN FEDERALISMO SOLIDALE, REALISTICO E UNITARIO

“La prospettiva di riarticolare l’assetto del Paese in senso federale costituirebbe una sconfitta per tutti, se il federalismo accentuasse la distanza tra le diverse parti d’Italia. Potrebbe invece rappresentare un passo verso una democrazia sostanziale, se riuscisse a contemperare il riconoscimento al merito di chi opera con dedizione e correttezza all’interno di un gioco di squadra”. E’ la posizione della Cei sul federalismo, espressa nel nuovo documento su Chiesa italiana e Mezzogiorno (testo integrale). “Un tale federalismo, solidale, realistico e unitario – affermano i vescovi – rafforzerebbe l’unità del Paese, rinnovando il modo di concorrervi da parte delle diverse realtà regionali, nella consapevolezza dell’interdipendenza crescente in un mondo globalizzato”. “Una modalità istituzionale”, dunque, “atta a realizzare una più moderna organizzazione e ripartizione dei poteri e delle risorse, secondo la sempre valida visione regionalistica di don Luigi Sturzo e di Aldo Moro”. Un “sano federalismo”, per la Cei, “rappresenterebbe una sfida per il Mezzogiorno e potrebbe risolversi a suo vantaggio, se riuscisse a stimolare una spinta virtuosa nel bonificare il sistema dei rapporti sociali, soprattutto attraverso l’azione dei governi regionali e municipali, nel rendersi direttamente responsabili della qualità dei servizi erogati ai cittadini, agendo sulla gestione della leva fiscale”.Tuttavia – ammoniscono i vescovi – “la corretta applicazione del federalismo fiscale non sarà sufficiente a porre rimedio al divario nel livello dei redditi, nell’occupazione, nelle dotazioni produttive, infrastrutturali e civili”. Sul piano nazionale, per la Cei, “sarà necessario un sistema integrato di investimenti pubblici e privati, con un’attenzione verso le infrastrutture, la lotta alla criminalità e l’integrazione sociale”. In altre parole, per la Chiesa italiana “l’impegno dello Stato deve rimanere intatto nei confronti dei diritti fondamentali delle persone, perequando le risorse, per evitare che si creino di fatto diritti di cittadinanza differenziati a seconda dell’appartenenza regionale”. “Un Mezzogiorno umiliato impoverisce e rende più piccola tutta l’Italia”, è la posizione della Chiesa italiana, secondo cui l’imminente ricorrenza del 150° anniversario dell’unità nazionale “ci ricorda che la solidarietà, unita alla sussidiarietà, è una grande ricchezza per tutti gli italiani, oltre che un beneficio e un valore per l’intera Europa”. “Per non perpetuare un approccio assistenzialistico alle difficoltà del Meridione – si legge nel testo – occorre promuovere la necessaria solidarietà nazionale e lo scambio di uomini, idee e risorse tra le diverse parti del Paese”.Sir