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Conflitti: Mcl Toscana, “fermare davvero le sofferenze e i lutti in Palestina e in Ucraina”

In una nota si sottolinea che “chiedere che cessino i bombardamenti, e tutte le operazioni militari, si assicurino adeguati aiuti alimentari e sanitari e si creino le condizioni per ricostruire la Palestina con un cammino che dovrà portare alla sua indipendenza, è, prima di tutto, espressione di coscienza civile e di solidarietà umana"

“Il dramma che vive il popolo palestinese, fra bombe e fame, interroga la coscienza di ognuno di noi come la interroga ogni guerra, ogni violenza, ogni negazione dei diritti umani. Non si può condannare, giustamente, il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre e al tempo stesso ignorare o sottovalutare il dramma di un popolo che ha visto distrutte gran parte delle abitazioni, degli ospedali e delle infrastrutture e si contende gli insufficienti e caotici aiuti alimentari, spesso a costo di vite umane, soprattutto di giovani e giovanissimi”. Lo sostiene, in una nota, Mcl Toscana.

“La decisione israeliana di occupare militarmente la Striscia di Gaza, fortemente condannata da molti governi come quello italiano, è destinata ad aggravare una situazione già terribile e a infierire ulteriormente su un popolo in gravissima sofferenza”, prosegue la nota.

“Chiedere che cessino i bombardamenti, e tutte le operazioni militari, si assicurino adeguati aiuti alimentari e sanitari e si creino le condizioni per ricostruire la Palestina con un cammino che dovrà portare alla sua indipendenza, è, prima di tutto, espressione di coscienza civile e di solidarietà umana. E per quanto ci riguarda anche di pietà cristiana”, afferma Mcl Toscana.

“La stessa coscienza civile non può accettare che il popolo ucraino, vittima dell’invasione russa e di una guerra che ha infierito e infierisce sulla popolazione civile, possa diventare merce di scambio oltretutto in una trattativa che non veda la presenza di Kiev e della Ue. L’Ucraina ha diritto ad una pace giusta e al rispetto della sua sovranità e indipendenza che non è certo quella fino ad ora prospettata dalla Russia”, conclude la nota.