Vita Chiesa

Consiglio di cardinali: entro quest’anno costituzione per riforma Curia romana

«La speranza è di consegnare la bozza a settembre», ha aggiunto il presule: «Poi i tempi del Santo Padre non li fa il Consiglio». Interpellato dai giornalisti in merito alla composizione del Consiglio di cardinali, nato come C9 e poi diventato prima C8 e poi C6, Semeraro ha ricordato che «nel chirografo costitutivo il numero non c’era: il Papa ha detto di averlo costituito grazie ad un suggerimento pervenuto dai cardinali nella riunione pre-Conclave. Nella prima composizione ha scelto cardinali che venivano dai diversi continenti, aggiungendo soltanto un vescovo emerito e il card. Bertello. Poi la composizione del C9 si è andata un po’ modificando, perché almeno due cardinali hanno aggiunto nuove funzioni. Adesso il Papa, essendo a conclusione di un tipo di attività riguardante prevalentemente la Curia Romana, ha ritenuto molto opportuno concludere il discorso con chi c’era già. Il numero del Consiglio di cardinali lo decide il Santo Padre».

«Si sta già pensando ad eventuali argomenti all’ordine del giorno, una volta conclusa questa fase», ha annunciato Semeraro a proposito dell’attività del Consiglio di cardinali, che non si conclude con la stesura della nuova Costituzione apostolica, dal titolo provvisorio «Praedicate evangelium».

Il Consiglio di cardinali – ha riferito il direttore «ad interim» della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, si è riunito per tre giorni: martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 giugno. Erano presenti tutti i cardinali dell’attuale composizione: Pietro Parolin, Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Reinhard Marx, Seán Patrick O’Malley, Giuseppe Bertello e Oswald Gracias. Presenti inoltre il segretario del Consiglio, mons. Marcello Semeraro, e il segretario aggiunto, mons. Marco Mellino.

«Il Santo Padre, come di consueto, ha partecipato ai lavori, anche se è stato assente mercoledì mattina per l’Udienza Generale e questa mattina per una serie di udienze al Palazzo Apostolico Vaticano», ha riferito Gisotti: le sessioni di lavoro si sono svolte al mattino dalle 9 alle 12.30 e nel pomeriggio dalle 16.30 alle 19. «Durante la Riunione, per espresso desiderio del Santo Padre, è stata illustrata una parte delle osservazioni pervenute al Consiglio di cardinali», ha sottolineato il portavoce vaticano a proposito della fase di consultazione della bozza di documento: «Mons. Mellino ha illustrato le proposte al Papa e al Consiglio secondo questo ordine: 1) Osservazioni generali sul testo inviato; 2) Questioni fondamentali da risolvere previamente all’esame del testo; 3) Illustrazione delle osservazioni specifiche pervenute».

La consultazione, che ha registrato «la risposta della totalità dei Dicasteri della Curia Romana e delle Pontificie Università romane, «prosegue per permettere la risposta da parte delle Conferenze episcopali nazionali che non hanno potuto rispettare la scadenza», ha riferito Gisotti, rendendo noto che «assieme all’attività di studio e confronto sulle risposte pervenute nel corso della consultazione, martedì 25 giugno alle ore 11, si è tenuta l’audizione di mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana, che ha svolto una riflessione sull’attività dei Dicasteri che hanno competenza in materia giuridica».

La XXX riunione del Consiglio di cardinali si concluderà oggi pomeriggio alle 17.30 al fine di permettere la partecipazione alla Messa che, alle 18, sarà presieduta dal Papa all’Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana in occasione del 50° di matrimonio di Guzmán Carriquiry Lecour con Lídice María Gómez Mango. La prossima riunione del Consiglio di cardinali avrà luogo nei giorni 17, 18 e 19 settembre 2019. «I cardinali consiglieri parteciperanno anche al Sinodo per l’Amazzonia», ha annunciato Gisotti.

«La figura del Papa emerito non fa parte della Curia Romana, e quindi non può essere regolata da una Costituzione apostolica che riguarda la Curia romana». Mons. Marcello Semeraro, segretario del Consiglio dei Cardinali, ha risposto così – durante il briefing di oggi in sala stampa vaticana – ad una domanda dei giornalisti sulla presenza o meno di norme in tale materia, nella «Praedicate evangelium», la nuova Costituzione apostolica che dovrebbe essere pubblicata entro l’anno, dopo l’attuale fase di consultazione ancora in corso.

«E’ una questione che non è mai emersa», ha precisato Semeraro a proposito della riunione del Consiglio dei Cardinali che si conclude questo pomeriggio. «Tutte le istituzioni fanno resistenza al cambiamento, per il fatto stesso di essere istituzioni», ha fatto notare il vescovo a proposito del processo di riforma voluto da Papa Francesco: «il primo cambiamento deve essere interiore», come ha spiegato lui stesso nel suo discorso per il 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi. «Se non c’è questo atteggiamento interiore, i cambiamenti esterni servono a poco, come ha sottolineato il Santo Padre in tutti i suoi discorsi alla Curia Romana, dove ha tracciato anche molti degli argomenti che sono ora discussi dai Cardinali Consiglieri».

Nei discorsi di Bergoglio alla Curia Romana c’è una «diversità», ha fatto notare Semeraro: «Fino a Benedetto XVI c’era uno sguardo generale a tutte le attività della Santa Sede nel mondo. Papa Francesco, invece, da subito ha voluto portare l’attenzione sul tema riforma della Curia Romana». Interpellato in merito all’eventuale presenza di donne nel Consiglio dei Cardinali, Semeraro ha ricordato che «della presenza delle donne  il Papa  parla ripetutamente, non soltanto come membri di Dicasteri, ma come presenza in funzioni apicali, di guida, di dirigenza. Ci sono già donne Sottosegretari, ad esempio alla Vita Consacrata. Non ne esclude la presenza, laddove la competenza del Dicastero non richieda l’ordine sacerdotale ed episcopale. Il battesimo è più che sufficiente».