Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, «CASO ESPRIT»: VERSO UN CODICE ETICO DEGLI AMMINISTRATORI

“Non facciamo la caccia grossa alle persone. Sono altri che portano avanti questi metodi, di cui da anni siamo vittime”. Lo ha dichiarato il capogruppo PdL Alberto Magnolfi, che ha concluso il dibattito in Consiglio regionale sul «caso Esprit». illustrando i contenuti della risoluzione collegata alla relazione di minoranza della commissione d’inchiesta. “C’è stata una condotta politica imprudente ed inadeguata da parte dell’assessore Salvadori in vari rilevanti passaggi della vicenda – ha dichiarato – Esiste un sistema chiuso ed autoreferenziale che non garantisce, anzi espressamente esclude, pari opportunità di condizioni, di informazioni, di accesso ai soggetti potenzialmente interessati ad operare nell’ambito dei programmi per le politiche sociali”. La risoluzione è stata respinta dall’aula con i voti della maggioranza. Il Consiglio ha invece approvato sia la risoluzione di maggioranza, sia una risoluzione presentata dai consiglieri Udc Marco Carraresi e Giuseppe Del Carlo. In quest’ultimo testo si chiede di verificare la possibilità di adottare regole deontologiche, “capaci di segnare con maggior rigore i limiti e le condizioni della prassi politica e amministrativa”, anche attraverso uno specifico codice etico, così come previsto per i dipendenti pubblici. Nella risoluzione si afferma che, alla luce degli elementi emersi in commissione, “la partecipazione dell’assessore Salvadori a sedute di Giunta non abbia rappresentato violazione di legge o regolamento”, come pure “non sia emerso alcune vantaggio personale diretto o indiretto”. Sotto il profilo dell’opportunità, invece, si ritiene che “tale partecipazione poteva sicuramente essere evitata”. I gruppi PdL e Lega Nord Toscana hanno votato contro ad entrambe. “Quella dell’Udc è una risoluzione che assolve ancora più di quanto abbia fatto la maggioranza” ha commentato Antonio Gambetta Vianna (Lega Nord). Sono stati i consiglieri Pier Paolo Tognocchi (Pd) e Marta Gazzarri (Idv) ad annunciare il voto favorevole dei rispettivi gruppi, perché la risoluzione va nello stesso senso delle valutazioni contenute nella relazione di maggioranza. (dp)