Toscana

CONSIGLIO REGIONALE: GRAZIA SESTINI NOMINATA GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Grazia Sestini, aretina, 53 anni, insegnante, consigliere comunale ad Arezzo e un passato da sottosegretario nel governo Berlusconi dal 2001 al 2006 (è stata deputato dal 1999 al 2001 e senatore dal 2001 al 2006), è stata nominata Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana. I candidati sui quali il Consiglio regionale è stato chiamato a esprimersi subito dopo il dibattito erano sei: Grazia Sestini e Roberto Rossi (candidature avanzate dal Pdl), Daria Giorgina Risaliti e Gianluca Zipoli (autocandidati) e Francesco Monticelli ed Eva Fabbri (candidature avanzate dall’Udc).Grazia Sestini, nominata dal Consiglio regionale con voto a scrutinio segreto, ha ottenuto 40 voti. L’esito della votazione ha riportato anche una scheda nulla, tre schede bianche e due voti per Francesco Monticelli, che era uno dei candidati proposti dal gruppo Udc.Prima delle operazioni di voto il consigliere Giuseppe Del Carlo (Udc) aveva chiesto il rinvio della nomina “perché essendo molto importante era doveroso procedere a una valutazione delle candidature in sede di Commissione, cosa che invece non è stata fatta”.Secondo Daniela Lastri (Pd) per dare forza a questo istituto di garanzia “è necessario procedere alla riforma della legge regionale in materia”. La sottolineatura, ha precisato Lastri, deriva “da lunghi anni di esperienza personale su questi temi”. Per Lastri, “la legge nazionale, ma soprattutto quella regionale, dovrebbero fare un salto di qualità e garantire direttamente a ogni bambina e bambino un nucleo forte di diritti all’istruzione, al gioco, alla casa, alla salute, alla crescita individuale da esigere da tutto il mondo degli adulti: pubbliche amministrazioni, sistema giustizia, famiglie”. Inoltre, mentre la legge nazionale “è molto attenta a definire i compiti del Garante in coerenza con la Convenzione europea e ne fa un soggetto indipendente da ogni funzione di governo statale, regionale o locale, non altrettanto si può dire della nostra legge regionale, che sembra invece collocare più volte il Garante in un ruolo di amministrazione attiva, dunque coinvolto nelle scelte politiche”. Per questo, ha ribadito, serve “rivedere la legge regionale”.Marco Carraresi (Udc) ha ricordato che la Regione “ha diversi organi di garanzia, alcuni dei quali previsti dallo Statuto, ma segnalo che in questo Consiglio ci sono gruppi a cui è interdetto ogni diritto di accesso a questi istituti”. Carraresi ha definito questo fatto “un’anomalia, dal momento che le figure di garanzia sono rappresentative di tutti”. E rivolgendosi a Pd e Pdl ha chiesto: “Volete spartirvi tutte queste nomine? Allora abbiate il coraggio di dirlo”. (cs-lm)