Toscana

COOPERAZIONE, DALLA TOSCANA ALL’INDONESIA PER DIFENDERSI DAI DISASTRI

Dalla Toscana all’Indonesia per scongiurare nuove catastrofi. E’ questo il senso del progetto cui sta lavorando lo staff dell’assessore Marco Betti che si recherà in Indonesia, a capo di una missione istituzionale, dal 17 al 26 febbraio prossimi. Il viaggio prevede una serie di tappe, che toccheranno Bali, Giakarta e l’isola di Nias e prevede incontri e sopralluoghi di approfondimento tecnico oltre a incontri istituzionali con il Governatore della Provincia di Nord Sumatra, con l’ambasciatore italiano e con la delegazione Ue residente in Indonesia. Nell’occasione sarà anche inaugurata la nuova scuola-centro polifunzionale che serve anche da pronto soccorso e presidio della protezione civile, realizzata dalla Regione Toscana nell’isola di Nias dopo il disastroso Tsunami del dicembre 2004. Il progetto al quale si sta lavorando, e per il quale è stato richiesto un finanziamento sul “Settimo Programma Quadro per la Ricerca, lo Sviluppo Tecnologico e le Attività Dimostrative” dell’Unione Europea, si intitola MED.INDO CITIES. Vi partecipano, oltre alla Toscana e all’Indonesia, anche Francia, Grecia e India, con l’apporto tecnico di soggetti quali l’Università di Firenze e una Ong specializzata come Medina.«E’ un progetto – spiega l’assessore Betti – da 8 milioni di euro, sul quale è stato chiesto all’Unione Europea un finanziamento di 6,8 milioni. Questa missione servirà, tra l’altro, per effettuare sopralluoghi tecnici e per recuperare know how, come quello dell’uso del bambou, che erano stati messi da parte negli ultimi anni per usare tecniche costruttive ritenute più moderne, ma meno adatte a resistere agli eventi meteorologici di quelle zone.» Ma l’obiettivo, come dimostra la compartecipazione al progetto di tre Stati europei del Mediterraneo e di due paesi affacciati sull’Oceano, come India e Indonesia, è più ampio. «Il progetto intende sviluppare interventi pilota e applicare le buone pratiche già sperimentate per una gestione integrata e uno sviluppo sostenibile delle aree costiere. In Toscana questo significa, per esempio, provvedere a ripristinare le dune costiere o ripascere gli arenili. Interventi che hanno già dato buoni risultati, come è successo ad esempio a Follonica dove negli ultimi anni sono stati fatti lavori di ripristino e protezione significativi delle dune, che hanno funzionato da prima linea di difesa delle infrastrutture del centro abitato in occasione delle recenti mareggiate. Più in generale – conclude l’assessore Betti – si tratta di agevolare lo sviluppo sostenibile delle zone costiere attraverso una pianificazione razionale delle attività, in modo da conciliare lo sviluppo economico, sociale e culturale con il rispetto dell’ambiente e dei paesaggi. In particolare si dovranno mappare le zone a rischio e pianificare una serie di interventi che siano in grado di fronteggiare i fenomeni indotti dai cambiamenti climatici, quali per esempio l’innalzamento del livello del mare. Un problema questo che riguarda anche noi e che deve essere affrontato con una visione d’insieme, in modo che tutti si possa imparare dagli errori commessi senza continuare a ripeterli». L’isola di Nias dove la Regione Toscana ha costruito il nuovo Centro multifunzionale (scuola elementare, guest house, laboratori per la formazio ne professionale, centro di primo soccorso per la protezione civile) sorge nel nord dell’Indonesia, in una zona dove ancora la costa non è stata privata delle sue difese naturali, come le mangrovie e le foreste tropicali autoctone. «Le mangrovie – conclude l’assessore Betti – sono una risorsa da difendere, così come da noi lo sono le dune e la vegetazione spontanea che vi risiede. Se gli interventi saranno inquadrati in una strategia complessiva e sostenibile noi e loro potremo evitare non solo di trovarci indifesi davanti ai fenomeni, ma anche di peggiorare la situazione come in molti casi è stato fatto, anche da noi, con la costruzione di barriere artificiali che invece di risolvere i problemi li hanno incrementati o spostati altrove». (cs-La ura Pugliesi)