Toscana

COREA DEL SUD, 46 MARINAI DISPERSI DOPO AFFONDAMENTO CORVETTA, INCERTE ANCORA LE CAUSE DELL’ESPLOSIONE

Sono 46 i marinai dispersi per l’affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan, dovuto a un’esplosione avvenuta ieri alle ore 21:45 locali. Il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha invitato a valutare tutte le possibili opzioni all’origine dell’affondamento della corvetta Cheonan, sollecitando ogni sforzo per la messa in salvo dei 46 dei 104 uomini d’equipaggio ancora dispersi. L’inchiesta deve procedere veloce ed essere approfondita”, ha detto Lee durante i lavori del comitato di Sicurezza voluto d’emergenza in mattinata, sottolineando la cautela sul coinvolgimento della Corea del Nord, rilanciata con forza dai media di Seul poco dopo l’affondamento e poi ridimensionata da fonti ufficiali della presidenza. Col passare del tempo, le speranze di trovare in vita i dispersi si assottigliano e il disastro si profila come uno dei più gravi della storia postbellica di Seul. Dalle ricostruzioni finora fatte, un’esplosione all’altezza dell’elica avrebbe creato un grande squarcio nello scafo, facendo colare a picco la nave con – e questa è la tragica ipotesi – molti uomini rimasti intrappolati al suo interno. Da verificare la natura dell’esplosione: se interna, dovuta ad esempio al carburante, o esterna, come siluro o missili, o addirittura legata ad altri fattori. Dall’analisi delle immagini radar al momento dell’incidente, nessuna attività militare nordcoreana, navi incluse, è stata registrata. Un’ipotesi confermata anche dal Dipartimento di Stato americano. I soccorritori della Corea del Sud continuano le ricerche, mentre solo una parte dello scafo emerge dalle acque profonde dai 10 ai 20 metri. Per il recupero della Cheonan potrebbero essere necessari dai 15 ai 20 giorni. (Fonte: Radio Vaticana)