Cultura & Società

Coro polifonico Guido Monaco

di Sara D’Oriano

«Ieri sera si costituì definitivamente la nuova Società Corale di cui parlammo giorni addietro e alla quale fu imposto il nome di “Guido Monaco”. Nella settimana ventura cominceranno le lezioni d’insieme e quanto prima ci auguriamo di poter applaudire in un concerto di beneficenza i nuovi promettenti coristi. Per parte nostra non mancheremo di incoraggiare i componenti di questa società, ciò che farà la cittadinanza tutta quando sarà il momento opportuno». È il 31 ottobre 1900 e la Gazzetta Livornese annuncia così la nascita, in città, di uno dei cori più longevi della Toscana: il coro polifonico Guido Monaco.

Alla sua costituzione parteciparono cento fondatori, tutti uomini, in prevalenza operai, modesti impiegati e pochi commercianti che superando qualsiasi differenza sociale si incontravano per coltivare un amore comune, la Musica, un’arte non certo estranea alla cultura livornese. Il debutto avvenne al teatro Goldoni il 20 marzo 1901 sotto la direzione del maestro Pietro Gherardi.

Da allora la corale è cresciuta, evolvendosi in particolare negli anni ottanta, quando ha abbandonato le prime tracce di mentalità strettamente legata all’attività «corale» e musicale, iniziando a considerare la musica come una attività ricreativa e dilettantistica ma allo stesso tempo da coltivare attraverso un’attenta preparazione, seppur non a livello pienamente professionistico, il che ha permesso di ampliare il repertorio e le tipologie di esperienze corali. Ad oggi, la formazione dell’associazione polifonica è infatti composta da un coro polifonico, con 32 coristi, un coro etno-jazz, di 11 voci e un coro di voci bianche. Il repertorio spazia dalle composizioni liriche, a quelle polifoniche, fino al vasto e variegato ambito musicale «folk» del coro etno-jazz, che si prefigge di scovare, attraverso una ricerca diretta alle fonti, quella letteratura trascurata o addirittura assente dallo standard degli ormai numerosi ensemble corali che si rifanno alla tradizione popolare e alla world-music. Non mancano le esecuzioni a cappella anche con l’intervento delle percussioni, del piano o dell’organo ad ensemble strumentali.

Per i bambini invece sono previsti corsi di tecnica vocale, per migliorare la respirazione e abituarsi ai suoni e corsi di tecnica corale e concertazione, con lo scopo di insegnare loro a riconoscere le varie tipologie di voci e la gestualità del maestro.

«Il nostro obiettivo – spiegano i responsabili dell’associazione – è quello di andare avanti il più possibile almeno fino a quando i nostri mezzi ce lo permetteranno, lanciando una “sfida al contrario”, dare cioè opportunità alle istituzioni cittadine e non, di avere un patrimonio inestimabile di semplicità, passione e preparazione da far fruttare».