Toscana

CRISI DELLA PESCA, LA REGIONE STANZIA 1,5 MILIONI PER PORTI, TRACCIABILITA’ E QUALITA’

Aumento dai 30.000 ai 100.000 euro all’anno di aiuti “de minimis” per le imprese di pesca, applicazione al settore ittico dell’Iva e della casa integrazione agricola e attuazione degli interventi previsti dal Fondo europeo pesca (Fep) per far fronte all’emergenza in atto, ma anche irrobustire un settore in cui la crisi provocata dal caro gasolio ha messo in evidenza la fragilità. E ancora: il coordinamento e l’incentivazione del dialogo tra i settori regionali legati alla pesca, che vanno dall’economia alla sanità all’ambiente alle infrastrutture portuali. Sono alcune delle richieste formulate oggi al presidente Claudio Martini da una delegazione dei rappresentanti delle associazioni della pesca che operano a livello regionale (Federpesca, Legapesca, Agci-pesca, Federcopesca) e di singoli pescatori, venuti a Firenze per chiedere alla Regione un ruolo forte ne! lla gestione della crisi in atto. «In questa fase di interlocuzione del mondo produttivo con il governo nazionale e la Comunità Europea, il ruolo della Regione – ha detto il presidente Martini che nel pomeriggio ha risposto sull’argomento di pressante attualità a tre interrogazioni consiliari – deve essere quello di sostenere gli interventi proposti per sostenere la pesca nelle diverse sedi istituzionali e di puntare ad un programma unico condiviso dagli Stati membri interessati e sottoposto all’esame della Comunità Europea. «La Regione Toscana – ha proseguito il presidente – dopo la riforma del titolo V della Costituzione che ha riconosciuto la competenza esclusiva della Regione in materia di pesca, ha rivolto al settore ittico una particolare attenzione, che si è concretizzata a partire dall’approvazione della legge regionale 66 del 2005». Delle legge 66 sono stati approvati i primi due programmi attuativi: quello relativo all’anno 2006 ha destinato! al settore della pesca risorse pari complessivamente a 3 milioni di euro finalizzati all’ammodernamento delel barche da pesca. Il programma pluriennale 2007-2010 stanzia invece 1.416.000,00 euro all’anno per sviluppare le infrastrutture al servizio della pesca, in particolare i porti, favorire attività come pescaturismo e ittiturismo e incentivare le azioni di tracciabilità, oltre ad intervenire per migliorare la qualità delle produzioni. «Un’altra misura regionale importante – è stata anche l’istituzione di un fondo di garanzia fideiussoria presso Fidi Toscana con cui si assicura la copertura di una quota che va dal 60 all’80% dei mutui o dei prestiti che i pescatori ottengono dalle banche per la realizzazione degli interventi sulle barche”.La Regione infine si appresta a gestire le misure previste dal FEP (Fondo Europeo della Pesca) tra cui l’incentivazione alla sostituzione dei motor! i che era finora vietata dalla Commissione Europea. “La priorità – ha spiegato Martini – sarà data ai progetti che consentano l’adozione di un metodo di pesca a minore consumo di carburante. Le risorse FEP assegnate alla Regione Toscana sono pari a circa 12.400.000 euro per l’intero periodo di programmazione 2007-2013, e sono state ripartite tra gli assi d’intervento secondo le percentuali previste dalla decisone comunitaria sull’approvazione del programma. L’assegnazione dei fondi alle singole misure sarà definita previa concertazione con le associazioni di categoria rappresentative della pesca e dell’acquacoltura. (cs-Lorenza Pampaloni)