Vita Chiesa

Cristiani perseguitati: una mostra di Acs

350 milioni di cristiani vivono la loro fede da perseguitati e “Ayuda a la Iglesia Necesitada” (Aiuto alla Chiesa che soffre) organizza per la Gmg di Madrid una mostra con immagini e testimonianze, dal 15 al 20 agosto. L’ingresso è gratuito per gli iscritti alla Giornata mondiale della gioventù.

I cristiani perseguitati oggi. “Al giorno d’oggi – spiegano ad Ayuda a la Iglesia Necesitada – ci sono 350 milioni di cristiani che soffrono per la loro fede. Perseguitati, discriminati o costretti a vivere in condizioni orrende. Ci sono ancora martiri in questi tempi in cui si parla di libertà e diritti. C’è silenzio e abbandono per queste realtà ed anche ignoranza da parte di coloro che condividono la stessa fede. Perché nonostante tutto il dolore e la sofferenza questi cristiani credono ancora? Perché continuano a lottare per professare liberamente la propria fede? Perché vogliono rimanere nel loro paese?”. La mostra che Ayuda a la Iglesia Necesitada sta preparando per la Giornata mondiale della gioventù, sarà presso la parrocchia di S. Gironimo e avrà per tema “Cristianos perseguidos hoy” (Cristiani perseguitati oggi).

Una forte sfida. “In questa attività della Giornata mondiale della gioventù vogliamo mostrare ai giovani non il volto negativo e triste della Chiesa perseguitata, ma, al contrario, è che nella Croce si vive meglio la fede e che meglio si vive la fede e più vicini si è a Cristo, non è una Chiesa triste, al contrario, una Chiesa allegra e piena di speranza!”, racconta Amparo Llobet, responsabile della mostra. “Per molte persone è ancora una grande sorpresa scoprire come vivere la fede in libertà sia un reato in molti luoghi. Ascoltare la testimonianza di persone che, nonostante tutte le ostilità di cui soffrono in termini di violenza, discriminazione, aberrazione, derisione o beffe, ancora vogliono continuare a vivere nel proprio paese, a casa loro e che vogliono rimanere cristiani, è una sfida molto forte. Viene da chiedersi: che cosa farei nelle loro condizioni?”, spiega Javier Fariñas, responsabile della comunicazione di Ain.

Segni di eroismo. La mostra svilupperà i suoi temi intorno alla riconciliazione con se stessi e con la realtà che non conosciamo e la croce che queste persone perseguitate vivono con normalità e che per noi sono segni di eroismo. Ci saranno diversi spazi: ci sarà una sezione di fotografie dedicate ai cristiani perseguitati insieme a una serie di pannelli che raccontano la storia di quindici martiri degli ultimi cinquant’anni e tre situazioni specifiche di persecuzione: Gojra (Pakistan), Orissa (India) e Tibhirine (Algeria), momenti di attacco alla libertà religiosa che hanno vinto il silenzio ottenendo un certo eco da parte dei media. Questa sezione sarà accompagnata da piccoli contributi audiovisivi relativi a Nigeria, Cina, Cuba, Sudan ed Iraq con testimonianze faccia a faccia di cristiani di Cuba, Iraq e Sudan e di alcuni convertiti che racconteranno chi sono e che cosa fanno nella loro vita quotidiana. Queste storie non sono di dolore ma di speranza.

Un vero tesoro. Tra le testimonianze ci sarà quella del padre Jorge Naranjo, sacerdote comboniano di Madrid di 37 anni che si è sentito chiamato ad annunciare il Vangelo in zone a maggioranza islamica. Ha lavorato a Port Sudan, Khartoum e ultimamente a Omdurman, tre città nel nord del Sudan. “Essere cristiano significa trovarsi in situazione di svantaggio quando si tratta di ottenere un lavoro, accedere ad una borsa di studio… È quasi impossibile ottenere il permesso di costruire una chiesa, anche se ci sono molti cristiani che vivono nella zona”, dice padre Jorge spiegando la vita quotidiana di un cristiano in Sudan. Da lui l’invito a vedere la mostra “per scoprire che la fede è un vero tesoro che dà pieno significato alla vita e la gioia più grande è di condividerla… Chi persevera nella fede nonostante le difficoltà, si immerge in essa e si costruisce un’identità con basi molto forti”.

Far prendere coscienza. D’altra parte, saranno organizzati momenti ed attività di preghiera per la Chiesa perseguitata e bisognosa. “La preghiera è uno dei nostri pilastri, vorremmo trasmettere ai giovani la necessità di pregare per il resto della Chiesa”, sostiene la responsabile della mostra. Ci sarà anche un grande spazio destinato agli uffici di Ayuda a la Iglesia Necesitada di tutto il mondo. “Quello che vogliamo è un dialogo con i giovani in modo che ci conoscano e che sappiano che cosa significa aiutare la Chiesa Bisognosa offrendo loro una piena possibilità di collaborare, dai loro paesi di origine, con la Chiesa che soffre. Sensibilizzare, far prendere coscienza e risvegliare un impegno per la libertà religiosa e per la Chiesa perseguitata e bisognos”, conclude Amparo Llobet.

Un po’ di storia. Ayuda a la Iglesia Necesitada nasce per essere la voce di coloro che non hanno voce. La voce di coloro che sono perseguitati e martiri, di quelli che soffrono ed hanno bisogno. È stata fondata da padre Werenfried, un combattente ed ottimista il cui motto, “l’uomo è molto meglio di quanto non si pensi”, ha impregnato di speranza lo spirito dell’organizzazione. Ain dipende dalla Santa Sede ed ha 17 uffici in tutto il mondo, per raccogliere fondi per aiutare più di 5.000 progetti pastorali in 153 paesi ogni anno: costruire e riabilitare cappelle e chiese, fornire sussistenza ai sacerdoti attraverso piccoli stipendi, formare seminaristi, novizi e sacerdoti o fornire mezzi di trasporto alle diocesi bisognose.