Italia
Da Gaza a Rondine: Mohammed arrivato ad Arezzo
A Ciampino accolto dal ministro Tajani e dai giovani della Cittadella della Pace. «La convivenza tra palestinesi e israeliani è possibile»

Un viaggio difficile, tra guerra e macerie, si è trasformato in un approdo di speranza. Ieri sera, alle 21, è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino un volo speciale della Guardia di Finanza con a bordo 72 persone evacuate dalla Striscia di Gaza, tra studenti universitari e familiari. Tra loro anche Mohammed, 27 anni, palestinese di Jabalia, che diventa ufficialmente uno dei nuovi giovani della World House di Rondine Cittadella della Pace.
Il suo arrivo segna un passaggio simbolico: a Rondine, nel borgo alle porte di Arezzo, è già presente uno studente israeliano, Alì, e i due inizieranno insieme un percorso di convivenza e dialogo che da quasi trent’anni la comunità toscana porta avanti tra giovani provenienti da aree di conflitto.
Ad accoglierlo sulla pista di Ciampino c’era il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha sottolineato la valenza politica e simbolica dell’operazione: «Questi giovani formeranno la futura classe dirigente dello Stato di Palestina che desideriamo possa convivere con Israele. Sapere che un ragazzo palestinese e uno israeliano saranno uno accanto all’altro testimonia che la pace si può costruire».
L’operazione è stata resa possibile grazie al coordinamento tra Ministero degli Esteri, Ministero dell’Università e della Ricerca, CRUI, Università di Siena e lo staff di Rondine, che da mesi lavorava per selezionare i candidati direttamente sul campo. Fondamentale il supporto della Guardia di Finanza e della Protezione Civile, che hanno garantito il trasferimento in sicurezza, partito dall’ospedale Shuhada al-Aqsa di Deir al-Balah, fino alla Giordania e da lì verso Roma.
Ad accompagnare il gruppo nel volo anche la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Ad accogliere Mohammed, oltre alle autorità, c’erano anche i giovani già residenti a Rondine e il presidente della Cittadella della Pace Franco Vaccari: «Siamo emozionati e commossi – ha detto –. Abbiamo lavorato per mesi sapendo quanto fosse improbabile vivere questo giorno. È un segno di speranza che ci permette di continuare a coltivare un dialogo tanto doloroso quanto necessario tra i giovani del Medio Oriente».
Mohammed, laureato in Business Administration all’Università Islamica di Gaza, inizierà in Italia un Master in Conflict Management and Humanitarian Action all’Università di Siena. Nel frattempo è atteso anche l’arrivo di una seconda studentessa palestinese, originaria di Khan Younis.
«Non odio gli israeliani, sogno solo di poter contribuire a costruire un mondo diverso – aveva dichiarato durante la selezione –. Non amo la parola vendetta, so che la vendetta porta solo altra vendetta».
Da ieri quel sogno, accolto tra applausi e lacrime nella cucina della World House, ha trovato casa a Rondine.


