Vescovi Toscani

Dai vescovi toscani un appello di pace (Cet 28-29 gennaio 2002)

Pubblichiamo il comunicato ufficiale sui lavori della Conferenza episcopale toscana (28-29 gennaio 2002)

La Conferenza Episcopale Toscana si è riunita a Lecceto (Firenze) nei giorni 28 e 29 gennaio. Il Presidente monsignor Alessandro Plotti ha rivolto il suo saluto a monsignor Franco Agostinelli, nuovo vescovo di Grosseto, e a monsignor Giacomo Babini che ha rinunciato alla diocesi per motivi di salute. È stata ricordata poi la morte di monsignor Telesforo Giovanni Cioli, vescovo emerito di Arezzo, Cortona e Sansepolcro. Il Presidente ha inoltre riferito sui recenti lavori del Consiglio permanente della Cei. La Cet ha poi approvato l’elezione di Franco Pucci, della diocesi di Firenze, a Presidente regionale dell’Unitalsi. Per quanto riguarda le nomine, padre Mario Pistolesi dei Sacramentini è stato nominato incaricato regionale della Fies (Federazione italiana esercizi spirituali); monsignor Andrea Lombardi, della Diocesi di Fiesole, è stato nominato assistente regionale della Fuci e consulente ecclesiastico dell’Unione regionale toscana della Confcooperative.

Riflettendo sulla situazione attuale nel mondo i Vescovi hanno rivolto un appello per la pace: «A pochi giorni dall’incontro di Assisi invitiamo gli uomini e le donne di fede a trovare in Dio, Padre di tutti, la forza per impegnarsi in opere di giustizia e di pace ed essere davvero suoi figli. Seguiamo con sofferta partecipazione l’evolversi della situazione di guerra in molte parti del mondo, dove ogni giorno vittime innocenti pagano con la vita gli infiniti disagi di una storia ingiusta nella quale non hanno voce. Chiediamo ai responsabili politici e militari di abbandonare la via della forza e di cercare l’incontro e il dialogo che portino a fondare sulla giustizia i rapporti tra i popoli partendo dai diritti dei più deboli. La via della pace ha bisogno di operatori di riconciliazione e del coraggio del perdono. Pensiamo in particolare alla Terra Santa dove la catena della violenza sta portando i due popoli a strade senza uscita, se non si ricostituisce la giustizia e il diritto. Si appoggi la possibilità di presenze internazionali che favoriscano una tregua stabile e aiutino i capi dei due popoli a riprendere le trattative di pace».

La Cet ha inoltre posto all’ordine del giorno la pastorale della famiglia nelle singole diocesi e a livello regionale. Partendo dalla constatazione della profonda crisi che attraversa la famiglia nei suoi molteplici aspetti: vita di coppia, relazione educativa con i figli, vita religiosa, problematiche sociali ed economiche, è stata evidenziata la necessità di una pastorale che, partendo da una visione antropologica di matrice evangelica torni a valorizzare il sacramento del Matrimonio e, nello stesso tempo, a formulare i suoi progetti partendo appunto dalla comunità familiare e non dal singolo individuo. La famiglia, che è problema trasversale di tutta la pastorale, più che di soluzioni settoriali, che pure non vanno sottovalutate, ha necessità di una formazione che, nella sua globalità, abbracci e imposti i problemi che si suoi membri devono quotidianamente affrontare. Occorrerà, pertanto, più che opera di recupero fare opera di prevenzione. Spendere cioè energie per la formazione alla relazione interpersonale, per l’educazione all’amore e alla sessualità e per una preparazione adeguata al sacramento del matrimonio. Tutto il cammino di formazione non potrà essere astratto e disincarnato, demandato ai professionisti ma dovrà essere illuminato dalla fede e intriso di contenuti cristiani. Tenendo presente, tuttavia, la fragilità della persona, e soprattutto dei giovani, in questo contesto culturale, sarà necessario accompagnare le giovani coppie nel loro iter iniziale e tracciare per loro e per le famiglie sentieri di spiritualità. Anche alle coppie irregolari – divorziati, divorziati risposati, coppie di fatto… – sarà necessario dare una particolare e saggia attenzione, nello spirito della misericordia e della speranza proprie di Dio e della sua Chiesa. I Vescovi della Toscana, mentre riaffermano la loro stima per la famiglia cristiana e ringraziano tutti gli operatori che quotidianamente si impegnano in questa non facile pastorale, intendono guardare al futuro con fiducia e speranza, certi che Dio non farà mancare il suo paterno aiuto alle famiglie e alle coppie cristianamente imopegnate che sentono la fatica di remare contro corrente.

È stato presentato il piano di lavoro dell’Osservatorio Giuridico-Legislativo della Cet, che avrà il compito di recepire le leggi e norme della Regione Toscana per il valore e gli effetti connessi alla vita delle Chiesa Toscane e le varie componenti e opere cattoliche. Avrà pure funzione di «monitoraggio» sugli adempimenti della produzione legislativa, le opportunità che ne derivano alle varie componenti ecclesiali e i relativi diritti e doveri nonché l’attenzione alla legislazione «in fieri» con correttezza, trasparenza e sempre in ottica di bene comune. Attraverso l’OGL, la Cet intende favorire in particolare le presenze e competenze del laicato. L’OGL, di cui è direttore mons. Antonio Cecconi, avrà presto sede in Firenze, in via S. Paolino 8/R, presso il Convento dei PP. Carmelitani.

Il canonico Andrea Drigani, presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco, ha presentato l’attività del tribunale che nel 2001 ha avuto 962 cause. Ha poi illustrato il rendiconto consuntivo dell’anno 2001 e lo stato di previsione per l’anno 2002. Inoltre ha presentato l’organizzazione del Tribunale con particolare riferimento al servizio dei patroni stabili. I Vescovi della Toscana hanno espresso la loro fiducia al Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco e hanno confermato la loro stima a tutti gli operatori impegnati in questo settore.

La Cet ha poi riflettuto sulla pastorale giovanile a partire dal secondo Convegno regionale dei giovani che si è svolto a Siena il 20 gennaio scorso sul tema «Molti sentieri, un’unica via: pastorale giovanile diocesana e aggregazioni». Sulla scia della collaborazione – iniziata dopo la Giornata mondiale della gioventù di Roma 2000 – gli Uffici diocesani di Pastorale giovanile hanno allargato l’invito alle aggregazioni che si impegnano nella formazione dei giovani. Il Convegno si proponeva sia la conoscenza reciproca sia il superamento della frammentazione che esiste nella pastorale diocesana per giungere, nel rispetto degli itinerari formativi propri di ciascuna aggregazione, a tracciare mete comuni per una più incisiva testimonianza dei giovani fra i loro coetanei. Guidati da mons. Fernando Charrier, Vescovo di Alessandria, i giovani hanno approfondito il ruolo del laico nella Chiesa e la funzione delle aggregazioni. Il Convegno ha rappresentato anche una tappa nel cammino di avvicinamento alla Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto 2002, a cui parteciperanno rappresentanti di tutte le Diocesi della Toscana.

In occasione della Giornata per la Vita, domenica 3 febbraio, i Vescovi della Toscana hanno rinnovato l’invito a riconoscere e rispettare la vita in ogni suo aspetto. Alle famiglie, in particolare, i Vescovi ricordano le parole di Giovanni Paolo II secondo cui il patto matrimoniale «apre i coniugi ad una perenne comunione di amore e di vita e si completa pienamente e in modo specifico con la generazione dei figli» (Lettera alle famiglie, 7). Un richiamo, infine, viene rivolto a tutti i credenti perché la prossima Quaresima sia l’occasione propizia di una profonda revisione di vita. Possa questo tempo di penitenza e di riconciliazione incoraggiare i cristiani a pensare e ad operare nel segno di una carità autentica, aperta a tutte le dimensioni dell’uomo. Questo atteggiamento interiore li condurrà ad offrire con cuore nuovo l’aiuto materiale a chi è nel bisogno.