Toscana

Dal 5 all’8 novembre a Firenze si riuniranno i sindaci per la pace

Dal 5 all’8 novembre prossimi la città ospiterà il Forum internazionale ‘Unity in Diversity’ (‘Unità nella diversità’) che riunirà i sindaci di città chiave per il dialogo sulla pace. E lo ospiterà a sessant’anni di distanza dal Convegno dei sindaci delle città capitali voluto dall’allora sindaco Giorgio La Pira, che portò a Firenze per la prima volta i sindaci delle capitali degli Stati di tutto il mondo, nello spirito di trovare nei diversi popoli elementi comuni di fraternità ed amicizia nella convinzione che gli uomini sono uguali nella richiesta di libertà, giustizia e pace. 

Al Forum di novembre parteciperanno personalità della portata del Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e importanti artisti e rappresentanti della cultura e dell’arte internazionale come il direttore del Museo del Bardo Moncef Ben Moussa. 

Per il momento sono 60 gli amministratori che raggiungeranno Firenze; tanto per fare alcuni esempi ci saranno rappresentanti di città come Nazareth (Israele), Fés (Marocco), Erevan (Armenia), Istanbul (Turchia), Kiev (Ucraina), Mogadiscio (Somalia), Herat (Afghanistan), Nicosia (Cipro), Pristina (Kossovo), Kosovska (Kossovo), Sarajevo (Bosnia Erzegovina), Juba (Sud Sudan), Kampala (Uganda). 

“Sono molto contenta di aver già ricevuto la conferma ufficiale di 60 sindaci – ha detto l’assessore Mantovani -, altre conferme arriveranno da qui all’inizio del convegno. L’alta adesione che abbiamo raggiunto già adesso rappresenta un’ulteriore conferma di quanto Firenze sia considerata nel mondo, non solo in qualità di capitale della cultura, ma anche centro per il dialogo di pace, dialogo iniziato da La Pira e portato avanti con determinazione dal nostro sindaco”. “La città di Firenze rappresenta per tradizione la cultura italiana nel mondo, lo spirito del Rinascimento e della pace – ha continuato – ed è da questa considerazione che abbiamo sentito la necessità di contestualizzare i valori di questa importante eredità del passato attualizzandola per sostenere le sfide contemporanee delle società moderne, attraverso l’organizzazione del Forum internazionale ‘Unity in Diversity’”. “Che le politiche culturali e l’istruzione svolgano un ruolo importante nella mediazione e prevenzione dei conflitti sociali o di guerra è ormai un dato acquisito – ha concluso l’assessore -. Così come lo è il dato che le amministrazioni locali siano le prime a subire l’impatto dei conflitti. Allo stesso tempo però queste sono in prima linea per migliorare la qualità della vita delle loro comunità”. 

Il Forum internazionale avrà inizio la mattina del 5 novembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove alle 9 si terrà la cerimonia di apertura con il sindaco Dario Nardella. Proseguirà poi nei giorni 6, 7 e 8 novembre con tavole rotonde ed eventi collaterali. Il filo conduttore dell’evento graviterà intorno al ruolo chiave che il patrimonio culturale nella sua accezione più ampia, unitamente all’istruzione, occupano come fattori fondamentali per la costruzione di un processo di pace e sviluppo. 

In particolare, i lavori prenderanno spunto da come arte e cultura possono aiutare a superare i confini sociali ed etnici e sono previsti tavoli di discussione per i sindaci e per importanti organizzazioni internazionali coinvolte nella mediazione culturale attraverso la musica, le arti dello spettacolo, i documentari e la fotografia fino all’analisi di esempi di recupero e conservazione di musei, siti archeologici o biblioteche colpite da conflitti.