Toscana

Dall’Ucraina in Toscana per imparare il volontariato

Nelle sedi della Misericordia di Cascina, Mercatale Val di Pesa, Borgo a Mozzano e Empoli quindici ragazzi ucraini per due settimane di formazione e fraternità. Un progetto della Confederazione nazionale per la nascita di una confraternita a Ivano-Frankivsk

Un’esperienza per formarsi, un’occasione per riscoprire la bellezza di vivere senza guerra. La Toscana conferma il suo grande spirito solidale attraverso un progetto di respiro internazionale lanciato dalla Confederazione nazionale delle Misericordie che nelle ultime due settimane ha ospitato nelle confraternite di Empoli, Cascina, Mercatale Val di Pesa e di Borgo a Mozzano quindici volontari provenienti dall’Ucraina. Una delegazione giovanissima, formata principalmente da ragazze dai venti ai trentacinque anni più alcuni volontari sotto i diciotto anni, venuti in Toscana per fare esperienza diretta dei servizi e delle attività delle nostre Misericordie da «esportare» poi nella futura confraternita di Ivano-Frankivsk, città di oltre 200mila abitanti collocata nella parte sud occidentale dell’Ucraina. Un’esperienza bellissima come l’hanno definita sia i volontari toscani che quelli ucraini, non solo sotto il punto di vista formativo ma soprattutto sotto quello umano.

«Siamo rimasto estremamente colpiti dall’ospitalità ricevuta – racconta Vira Bila, capogruppo e coordinatrice dei volontari ucraini – Tutti si sono sentiti come accolti da persone che già conoscevamo, come se fossimo parte di una grande famiglia ed è stata una cosa meravigliosa».

Le volontarie e i volontari ucraini sono stati suddivisi in quattro gruppi accolti ognuno in una delle confraternite toscane coinvolte nel progetto. Ciascuno di loro ha avuto così modo di vedere da vicino come funziona una Misericordia: dalle attività e alla formazione per il primo soccorso passando dai servizi dedicati alle persone fragili, agli anziani e ai bambini, senza dimenticare le iniziative legate al sociale e alla protezione civile.

«Abbiamo cercato di mostrargli a 360 gradi il lavoro delle nostre confraternite – spiega Fiorenzo Marcucci, della Misericordia di Mercatale Val di Pesa – Noi, ad esempio, siamo andati in visita alla centrale operativa del 118 a Firenze, ma anche presso realtà come quella dell’emporio solidale di Tavarnelle o del centro di riuso a San Casciano, spiegando inoltre l’importanza di alcuni apparecchi come il montascale e lo scendiscale che noi utilizziamo quotidianamente per i servizi ai più anziani e alle persone con disabilità, strumenti che in Ucraina non hanno». Dispositivi che potrebbero rivelarsi molto utili, soprattutto in aiuto dei militari che tornano dal fronte.

«Succede che i militari tornino a casa senza una gamba – racconta Vira – Dunque avere a disposizione questi strumenti è di fondamentale importanza, soprattutto per le abitazioni che si trovano all’interno dei palazzi più vecchi e non sono dotate di ascensori. Il rischio altrimenti è che, soprattutto i più giovani, si ritrovino ‘imprigionati’ in casa senza possibilità di uscire».

Ivano-Frankivsk è una zona relativamente tranquilla, lontana dal fronte caldo della guerra che si trova più a est. Qui ragazzi e ragazze studiano e vanno all’università, sebbene questa normalità sia interrotta da allarmi, corse ai rifugi e bombardamenti, uno dei quali avvenuto proprio mentre la delegazione ucraina si trovava qua in Toscana. Ed è per questo motivo che la visita di queste ragazze e ragazzi ha avuto un sapore ancora più dolce, come quello di un gelato o di una birra.

«Questo è il messaggio principale che abbiamo cercato di far passare tra i nostri giovani, queste ragazze e ragazzi sono qui ma stanno vivendo un momento drammatico nelle loro vite – spiega Gabriele Brunini, della Misericordia di Borgo a Mozzano – Li abbiamo coinvolti nelle nostre principali attività come ad esempio quelle che riguardano l’Rsa che gestiamo all’interno del convento di San Francesco oppure facendo loro visitare il villaggio allestito davanti alla nostra sede in occasione della giornata dedicata ai giovani impegnati nella protezione civile. Ma c’è stato soprattutto uno scambio umano: in questi giorni abbiamo avuto un festival della birra qui da noi e ci siamo andati insieme. È stato bello vedere come i nostri volontari e quelli ucraini alla fine avessero uno stesso linguaggio, quello dei giovani, per questo credo sia stata un’esperienza molto importante e che spero possa proseguire anche dopo la nascita della Misericordia di Ivano-Frankvisk che è una città bellissima».

Empatia e collaborazione che ha riscontrato anche Luigi Pisano della Misericordia di Cascina, referente per l’accoglienza in Toscana dei giovani volontari ucraini. «Nel nostro piccolo abbiamo cercato di passargli quante più informazioni, sensazioni ed emozioni possibili – racconta Pisano – Hanno preso parte in maniera attiva ai nostri servizi, dalle 8 alle 17:30, mostrandosi curiose e addirittura sorprese di alcune nostre attività come quella del primo soccorso a bordo delle ambulanze. Poi abbiamo cercato di assecondare le loro conoscenze, come una ragazza che aveva esperienza con i bambini e l’abbiamo portata in visita agli asili nido della nostra Misericordia. Poi ci sono stati momenti di svago e condivisione come una visita a Pisa, una serata tutti insieme al bowling e un paio di cene dove si è percepito chiaramente l’emozione di queste giovani. Penso che quello di cui più avevano bisogno era un periodo di normalità, sono contento che siamo riusciti anche in questo».

«Una normalità che abbiamo apprezzato tantissimo – aggiunge Vira Bila – per queste ragazze e ragazzi passare due settimane senza l’angoscia della guerra è stato importantissimo.

Non dico che siamo stanchi, non saremo mai stanchi di lottare per il nostro Paese, ma il morale purtroppo è basso e speriamo che la diplomazia internazionale possa mettere un punto a questo conflitto di cui fatichiamo a vedere la fine. Credo che questo progetto avrà due impatti importanti sulla comunità di Ivano-Frankivsk, sperando che si allarghi sempre di più: da una parte migliorare il livello di vita di chi ne ha bisogno, dall’altra arrivare a far parte dell’Unione europea.

Unione europea intesa anche come valori, che pone in primo piano l’importanza della vita come vediamo fare qui nelle Misericordie toscane. Valori che contiamo di portare in Ucraina dove tantissimi giovani, grazie alle loro esperienze all’estero, sentono sempre di più come propri».