Toscana

Dimezzati gli incidenti mortali, ma i giovanissimi i più colpiti

di Ennio Cicali

Meno morti sulle strade toscane: negli ultimi dieci anni gli incidenti mortali sono calati del 40%, mentre nel complesso i sinistri sono diminuiti, anche se lievemente (–9%). La Toscana rimane comunque una delle regioni con un numero elevato di incidenti e feriti, con costi sanitari che nel 2008 hanno sfiorato i 47 milioni di euro. Sono questi alcuni dati che emergono dalle analisi dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità, che elabora sistematicamente i dati provenienti dalle principali fonti informative: flusso Istat, schede di dimissione ospedaliera, registro di mortalità regionale, pronto soccorso, archivio delle patenti a punti, censimento dei controlli stradali effettuati dalle forze dell’ordine per la guida sotto l’effetto di alcol e droga.

Nel 2001 gli incidenti stradali in Toscana furono 18.949, nel 2010 sono stati 17.250 (circa il 9% in meno). I feriti, 25.387 nel 2001, 23.317 nel 2010 (circa l’8% in meno). Nel 2001 i morti erano 463, calati a 282 nel 2010 (circa il 40% in meno). Nel 2010 nella nostra regione ci sono stati oltre 17.000 incidenti stradali (in Italia oltre 211.000), il 27% dei quali (4.772) in provincia di Firenze. Pesanti le conseguenze: feriti circa 23.000 e i morti 282, di cui il 20% (57 casi) pedoni, prevalentemente donne in età avanzata. Il numero maggiore di morti (77%) e feriti (58%) si registra tra i maschi in ogni fascia di età.

Gli incidenti stradali sono in tutto il mondo, la prima causa di morte (e anche di disabilità grave) tra gli adolescenti. L’ultima indagine che l’Ars esegue ogni 3 anni dal 2005 su circa 5.000 studenti di 50 scuole medie superiori toscane, ha rilevato che rischiano di più di incorrere in un incidente stradale i ragazzi che consumano alcol e sostanze psicotrope, praticano giochi d’azzardo, usano il cellulare durante la guida, hanno rapporti sessuali precoci, hanno ripetuto l’anno scolastico. Un dato particolarmente preoccupante che costringe la Regione a scambiare strategia secondo il direttore dell’Ars Francesco Cipriani: «Inutile continuare ad andare nelle scuole a parlare dei pericoli della velocità o della guida in stato di ebbrezza, è evidente che i ragazzi non ascoltano o che addirittura potremmo rischiare di avere un effetto controproducente».

Il 78% degli incidenti avviene sulle strade urbane, ma i più gravi accadono sulle arterie di grande comunicazione. Il maggior numero di incidenti, e anche quelli più gravi accadono nelle notti del fine  settimana (venerdì, sabato e anche domenica) e nei mesi estivi (giugno, luglio e agosto). La principale causa di incidente (93,4%, fonte Istat) rimane il comportamento scorretto del conducente, mentre in base ai dati Istat solo nel 2% dei casi l’incidente avviene per cause imputabili allo stato psico-fisico del conducente (alcol, sostanze stupefacenti o psicotrope, malore, sonno, ecc.). In realtà numerosi studi sostengono invece che i sinistri alcol-correlati siano un numero sicuramente maggiore, fino al 30-40%. Questo perché le cause reali, cioè iniziali, di un incidente (quali la condizione psico-fisica alterata) non sono rilevate nei database amministrativi o sono sottostimate dagli istituti nazionali di statistica. Quello che si rileva più frequentemente è, infatti, la causa finale che ha provocato l’incidente (come l’eccesso di velocità), cioè quella riportata nei verbali delle forze dell’ordine.

L’auto è il mezzo più coinvolto negli incidenti stradali (65,4%), seguita dai motocicli (13,1%) e dai ciclomotori (8,3%). Le biciclette sono invece coinvolte nel 7,3% degli incidenti stradali e la tendenza mostra una preoccupante crescita. L’indice di mortalità evidenzia poi che la bicicletta è anche il mezzo più pericoloso, immediatamente seguita dal motociclo.

Il costo sociale medio per ogni deceduto è in Italia è di 1.377.933 euro (comprendente i costi sanitari, la mancata produzione e il risarcimento del danno morale) mentre quello per la persona ferita è di 26.688 euro. In Toscana il costo per abitante è pari a 292 euro, inferiore solo a quello dell’Emilia-Romagna e del Lazio. In termini di costi sanitari, a fronte di una spesa nazionale di 621 milioni di euro, la Toscana ha contribuito per circa 47 milioni di euro.

I dati dell’Ars sono stati contestati da Stefano Guarnieri, promotore insieme alla moglie Stefania del progetto David per la legge sull’omicidio stradale: «Prima di fare proclami trionfalistici per la Toscana – sostiene – occorrerebbe che la Regione fosse in grado di contare i morti. Quelli del 2010 sono sbagliati di almeno 11 unità, fra le quali mio figlio Lorenzo che risulta illeso per la Regione e per l’Istat» spiega il padre di Lorenzo (ucciso da un motociclista ubriaco la notte del primo giugno 2010). «Dal 2009 al 2010 la mortalità è passata da 279 a 293 unità con un aumento di almeno il 5 %» afferma.

Le azioni di prevenzione e controlloInsieme per la sicurezza» è un progetto della Regione Toscana contemplato nel Piano regionale di prevenzione 2010-2012 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla sicurezza stradale e sui rischi legati alla guida associata all’alcol tra i giovani da 14 a 25 anni. Aziende coinvolte: Viareggio, Empoli e Arezzo. «Sms no Sos» cerca di limitare gli incidenti stradali nella provincia di Arezzo per i giovani dai 18 ai 30 anni nelle ore notturne del fine settimana. Prevede l’ingresso gratuito in discoteca se il ragazzo si assume la responsabilità di accompagnare altri amici e di rimanere sobrio. All’uscita dal locale fa alcool test (Azienda coinvolta: Arezzo). «Divertirsi guadagnando salute» ha come scopo la limitazione del consumo a rischio di alcol nei giovani di età 12-19 anni. (Aziende coinvolte: Arezzo, Pistoia, Empoli, Viareggio).

Per aumentare la sicurezza stradale, una strategia suggerita dall’esperienza europea – indicano gli esperti dell’Ars – si è intensificato il controllo per guida sotto l’effetto di alcol. In Toscana un’indagine dell’Ars, unica nel suo genere a livello nazionale, rileva che nel 2009 ci sono stati 132.000 controlli (6% delle patenti attive) e oltre 5.500 reati contestati(4,2% dei controlli). Per raggiungere lo standard europeo, in Toscana si dovrebbero fare 365.000 controlli l’anno. Tra gli altri interventi per la prevenzione degli incidenti stradali sono la patente di guida progressiva per i neopatentati; nessun tasso alcolemico consentito per i conducenti minori di 21 anni; le cinture di sicurezza; l’uso obbligatorio del seggiolino per i bambini; le fotocamere ai semafori; i dispositivi di rilevazione della velocità.

Strade più sicure e stili di vita per evitare i pericoli maggiori

Quali sono i nuovi obiettivi formulati dall’Unione Europea per contrastare gli incidenti stradali nel decennio 2010-2020? Quali sono i danni derivati dall’infortunistica stradale nella nostra regione? Quali le azioni di prevenzione più efficaci per ridurre il numero di sinistri e la gravità delle loro conseguenze? E quali le azioni di controllo messe in atto dalle forze dell’ordine per reprimere i comportamenti scorretti alla guida? Sono gli interrogativi posti dalla lettura dell’indagine dell’Agenzia regionale di sanità.

«In Toscana abbiamo lavorato molto, e stiamo continuando a farlo, sui comportamenti e gli stili di vita a rischio, soprattutto tra i giovani – dichiara l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni –. Alcol, droga, uso del cellulare alla guida, sono tutti comportamenti che contribuiscono pesantemente a far salire il numero di incidenti sulle strade. Il monitoraggio costante negli anni di questi fenomeni ci ha aiutato a individuare e mettere a punto gli interventi più adatti a prevenire e modificare i comportamenti a rischio, con iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, rivolte soprattutto alle nuove generazioni. I dati che presentiamo ci dicono che siamo sulla strada giusta».

«Migliorare la sicurezza delle strade toscane è e resta una priorità della Regione – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao – stiamo affrontando questo tema su più fronti. Da una parte con iniziative di educazione e sensibilizzazione, dall’altra con interventi concreti sulle strade, per correggere le situazioni di maggior pericolo. E per avere la certezza di intervenire veramente dove serve, stiamo affinando sempre più sistemi di georeferenziazione degli incidenti. Una volta individuati i punti più pericolosi, si va a intervenire. Nonostante il difficile momento delle finanze pubbliche, abbiamo di recente emesso due bandi per la sicurezza stradale, per un totale di 10 milioni di euro. Il primo, da 4 milioni di euro, è stato emesso a fine 2011 ed ha permesso 42 interventi per migliorare la sicurezza sulla rete viaria toscana, mentre il secondo, da 6 milioni, è stato pubblicato sul Burt il 25 gennaio 2012. Sono 70 i progetti presentati dalle Province e dai Comuni che hanno risposto. È in corso la loro valutazione. I 35/40 progetti ritenuti più urgenti ed efficaci saranno finanziati e si prevede che attiveranno sul territorio investimenti per almeno 15 milioni di euro».