Massa Marittima Piombino

Diocesi di Massa Marittima: Sabato 9 marzo l’ordinazione presbiteriale di Antonio Aiello

Prosegue la sua vocazione a servizio della Chiesa

Antonio insieme al vescovo Carlo Ciattini durante la recente celebrazione del mercoledì delle Ceneri in cattedrale

Sabato 9 marzo prossimo il diacono transeunte Antonio Aiello riceverà il sacro ordine del Presbiterato per proseguire così pienamente la sua vocazione sulla via del suo ministero a servizio della Chiesa e del Popolo santo di Dio. In generale l’ordine è il sacramento con il quale, per divina istituzione, vengono segnati con carattere indelebile alcuni tra i fedeli del Popolo di Dio distinguendoli, pur nell’uguaglianza, dagli altri fedeli.

«Con il sacramento dell’ordine, per divina istituzione alcuni tra i fedeli, segnati con carattere indelebile, sono costituiti ministri sacri; consacrati e deputati, pertanto, a pascere il popolo di Dio, essi adempiono nella persona di Cristo Capo, ciascuno nel suo grado, le funzioni d’insegnare, santificare e governare» (can. 1008 del Codice di Diritto Canonico, d’ora in poi CIC). In particolare «Gli ordini sono l’episcopato, il presbiterato e il diaconato. Essi sono conferiti mediante l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria, prescritta dai libri liturgici per ciascun grado» (can 1009 § 1 e § 2 CIC). Come ogni sacramento, dunque, si distingue la materia e la forma: la materia è l’imposizione delle mani, la forma è la preghiera consacratoria. Si legge poi, nel Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) al n. 1593: «Fin dalle origini, il ministero ordinato è stato conferito ed esercitato in tre gradi: quello dei Vescovi, quello dei presbiteri e quello dei diaconi. I ministeri conferiti dall’ordinazione sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa: senza il Vescovo, i presbiteri e i diaconi, non si può parlare di Chiesa». «La dottrina cattolica, espressa nella liturgia, nel Magistero e nella pratica costante della Chiesa, riconosce che esistono due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l’Episcopato e il presbiterato» (CCC 1554).

Rinnoviamo il nostro augurio grande e sincero a don Antonio di un cammino di Fede autentico, saldo e sincero sulla strada che il Signore gli sta preparando perché la Gloria sia data sempre al Nome Santo di Dio. “Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam”.