Firenze

«Disarmare la comunicazione» Se i mass media imparano il linguaggio della mitezza

Le iniziative per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali organizzate dalla diocesi di Firenze

Nella solennità dell’Ascensione, domenica 1 giugno la Chiesa celebra la 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il tema della mitezza e della speranza fa da filo conduttore tra il Messaggio di papa Francesco dettato il 24 gennaio nella festa di san Francesco di Sales, e il primo discorso di papa Leone XIV agli operatori dei media. Ribadendo entrambi la necessità di «disarmare la comunicazione» e «purificarla da ogni aggressività»: «In un mondo lacerato dalle guerre, che si divide e si chiude, dove i confini sono trincee e non cerniere, c’è bisogno di persone che sperano e fanno sperare, di operatori dell’informazione e della comunicazione che non alimentano odio e pregiudizi, ma che siano riflesso della bellezza dell’amore di Dio. Non è da ingenui pensare di poter cambiare questa società con le parole».
«Disarmare le parole per disarmare la Terra e raggiungere a tutti i costi la Pace», è la raccomandazione del nuovo Pontefice. Che invita a «non cedere mai alla mediocrità», a promuovere con coraggio una Comunicazione che sia capace di farci uscire dalla «torre di Babele» in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi spesso ideologici o faziosi. Fortunatamente esistono anche degli «anticorpi». Strumenti su cui la Comunità diocesana può fare affidamento: il settimanale Toscana Oggi- L’Osservatore Toscano, Avvenire, L’Osservatore Romano, Radio Toscana, che svolgono un’indispensabile e apprezzabile funzione di collegamento e supporto ecclesiale.
Le esortazioni dei due Pontefici ci accompagneranno domenica 1 giugno nella centralità del momento liturgico delle Messe, nelle parrocchie e nella tradizionale concelebrazione delle ore 10.30 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore presieduta dall’arcivescovo Gherardo Gambelli, alla quale assisterà una rappresentanza di giornalisti, scrittori e poeti, che leggeranno le intenzioni dei fedeli.
La «Giornata» sarà preceduta da due momenti di riflessione, che coniugheranno il tema della Speranza.

Seminatori di speranza nel cattolicesimo fiorentino del Novecento

Martedì 27 maggio alle ore 17.30 nella sala capitolare del convento di Santo Spirito, a conclusione dei «Convegni 2025», Antonio Lovascio e Antonella Maraviglia proporranno con taglio giornalistico un viaggio nella memoria dal titolo «Profeti e seminatori di speranza nel cattolicesimo fiorentino del Novecento». Per ricordare, insieme alle figure storiche della Chiesa fiorentina, uomini di cultura e spiritualità, educatori cattolici, realtà, riviste e strumenti di comunicazione che sono stati nel tempo veri e propri «cenacoli», alcuni dei quali ancora oggi sopravvivono. Il convento fino al 29 maggio ospita nel chiostro una mostra di libri e una esposizione filatelica curata da Fabrizio Fabbrini, dedicata a personaggi e temi di grande valore civile e spirituale: Giorgio La Pira, don Lorenzo Milani, Giovanni Papini, Piero Bargellini, papa Francesco, sant’Agostino e la presenza degli agostiniani in Santo Spirito.

“Amerikatsi”, il Giubileo della speranza al cinema


Per il ciclo «Il cinema celebra il Giubileo», venerdì 30 maggio alle ore 21 presso il cinema SalaEsse di Firenze (via del Ghirlandaio 38) verrà proiettato il film Amerikatsi di Michael A. Goorjian, che induce a meditare sul tema della speranza. Introduzione di don Andrea Bigalli, che porterà i saluti dell’arcivescovo Gherardo Gambelli. L’ingresso è gratuito fino a completamento dei posti disponibili. L’iniziativa è organizzata da Acec Toscana – l’associazione che riunisce i cinema operanti in locali parrocchiali – in collaborazione con l’arcidiocesi e l’istituto salesiano di Firenze. È questo il primo evento di una serie coordinata dall’Ufficio catechistico della diocesi, che coinvolgerà in ottobre quasi tutte le sale della comunità presenti con proiezioni commentate da teologi, critici e giornalisti.
Partendo da questa Giornata, cerchiamo allora di costruire una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce; che sia creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazio di dialogo e di confronto.
Ufficio comunicazioni sociali
Arcidiocesi di Firenze