Italia

DOSSIER IMMIGRAZIONE: 3 MILIONI IN ITALIA, «MENO ESTRANEITA’, PIÙ RICHIESTA DI CITTADINANZA»

Otto stranieri su 10 ritengono di aver migliorato la propria vita a seguito dell’arrivo in Italia. Ma ancora “deficitarie” sono le condizioni di inserimento e quelle di partecipazione: 6 immigrati su 10 vorrebbero avere il diritto di voto, mentre 1 su 5 è preoccupato perché non trova facilmente casa e lavoro. “Non più invasione ma convivenza, non più emarginazione ma partecipazione, non più estraneità ma cittadinanza”: lo ribadiscono Caritas e Migrantes, presentando oggi a Roma i dati della XVI edizione del Dossier statistico immigrazione. La cifra di presenze straniere a fine 2005 è di 3.035.000, ossia il 5,2% della popolazione italiana. E tra dieci anni l’incidenza sarà raddoppiata, a causa del deficit demografico e di lavoratori giovani. Nel mondo vi sono 191 milioni di immigrati, di cui 20 milioni richiedenti asilo o rifugiati, ai quali si aggiungono 30-40 milioni in situazione irregolare e 600-800 mila vittime della tratta. In Europa gli stranieri sono 26 milioni e 61mila, un’incidenza di poco superiore al 5%, con punte del 9% in Germania e in Austria. L’Ucraina, soprattutto, diventerà un’area di grande esodo. Tragica la stima dei morti di frontiera nell’ultimo decennio: circa 5000.

A partire dalle 3.035.000 presenze straniere in Italia il Dossier immigrazione Caritas/Migrantes stima un aumento medio di almeno 300.000 l’anno. Ogni 10 stranieri, 5 sono europei, 2 africani, 2 asiatici e 1 americano. I soggiornanti dall’Est Europa sono circa 1 milione, soprattutto romeni, polacchi, albanesi e ucraini. Per l’Africa il primo gruppo è quello marocchino, per l’Asia il cinese e il filippino, per l’America il peruviano e lo statunitense. Le province con il più alto tasso di incidenza sono: Prato 12,6%, Brescia 10,2%, Roma 9,5%, Pordenone 9,4%. Roma e Milano detengono l’11,4% e il 10,9% ma a breve verrà scalzato il primato di Roma “capitale dell’immigrazione”. Molte le fedi rappresentate: cristiani (49,1%), musulmani (33,2%), religioni orientali (4,4%). Sono 1 milione e mezzo i cristiani provenienti da altri Paesi, cattolici e ortodossi quasi si equivalgono (circa 660.000 unità ciascuno). Vi sono poi 1 milione di musulmani, tra i 50 e i 100 mila induisti e buddisti, oltre a 350.000 non credenti o altro. 9 immigrati su 10 sono qui per motivi di lavoro (62,6%) e per famiglia (29,3%). Gli immigrati che hanno già maturato 5 anni di soggiorno sono 1 milione 200 mila, mentre i cittadini extra Ue titolari di carta di soggiorno sono solo 396.000.

Gli immigrati, precisa il Dossier Caritas/Migrantes, sono in Italia una popolazione giovane: il 70% è nella fascia d’età 15-44 anni. I minori sono 586 mila, mentre gli studenti con cittadinanza straniera sono 424.683 (a.s.2005-2006) e tra due anni supereranno il mezzo milione. Il 91% degli immigrati ha il cellulare, l’80% possiede il televisore, il 75% invia rimesse in patria, il 60% ha un conto in banca, il 55% è proprietario di un’autovettura, il 22% ha il personal computer; gli immigrati incidono per il 5,3% sul totale dei titolari di patente automobilistica. Circa il 12-15% degli immigrati è proprietario dell’immobile in cui abita (506.000 persone), mentre il 72% vive in case in affitto. Tra gli aspetti problematici, oltre alla difficoltà di trovare casa e lavoro, i casi di discriminazione: 867 segnalati nel 2005, soprattutto nei confronti degli africani. Sono molte le richieste che i curatori del Dossier fanno al governo, chiedendo soprattutto “tagliandi di revisione” alla normativa vigente: tra le tante, lo snellimento degli adempimenti amministrativi, le risorse finanziarie, il diritto di voto amministrativo, quote annuali realistiche, sostegno alla vita familiare degli immigrati, chiamata nominativa con la sponsorizzazione e venuta in Italia per la ricerca del posto di lavoro.Sir

E’ Prato la capitale toscana dell’immigrazione