Vita Chiesa

ECUMENISMO, CARD. KOCH: È COME IN UN VIAGGIO AEREO. ARRIVEREMO A DESTINAZIONE; LA SFIDA DELL’ETICA CHE DIVIDE

“Il movimento ecumenico può essere paragonato in maniera calzante ad un viaggio aereo”. E’ l’immagine usata dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, intervenendo ieri a Venezia ad un convegno promosso dall’Istituto Studi ecumenici San Bernardino sul cinquantesimo del dicastero vaticano (1960-2010). “Il velivolo – ha spiegato il cardinale – dopo lunghi ed intensi preparativi, si stacca dalla pista e inizia un rapido decollo. Dopo che ha raggiunto l’altezza di quota e continua a volare in cielo, si ha però l’impressione che non si muova più o che si muova solo lentamente. Ma i passeggeri devono rimanere assolutamente fiduciosi che l’aereo arriverà a destinazione in tutta sicurezza”. Il cardinale ha constatato come il lavoro ecumenico “non ha sempre un corso lineare, ma è segnato a volte da delusioni e perfino da qualche passo indietro”. Ma ha anche aggiunto che “tale constatazione non deve essere motivo di rassegnazione”. “Particolarmente urgente quindi – ha proseguito il card. Koch – è comprendere quali sono i prossimi passi da compiere nell’ecumenismo. Sarà possibile farlo se avremo il coraggio di nominare le dolorose ferite aperte nel processo di avvicinamento ecumenico e se prenderemo atto, anche in questo senso, della grande svolta della situazione ecumenica odierna”. La grande sfida oggi per le Chiese cristiane è quella di “parlare con una sola voce davanti alle grandi problematiche etiche del nostro tempo”, ha detto il card. Kurt Koch, intervenendo a Venezia. “Nel corso degli ultimi anni e degli ultimi decenni, nell’ecumenismo sono emerse in campo etico fortissime tensioni e divergenze”. Il cardinale ha fatto riferimento a quelle “diventate particolarmente visibili all’interno della Comunione anglicana mondiale, dove hanno originato una dolorosa divisione, spingendo gruppi interi di fedeli, insieme ai loro parroci e vescovi, ad entrare nella Chiesa cattolica”. In realtà – ha poi aggiunto – “risposte divergenti a sfide bioetiche e di etica sociale” sono presenti”anche in altre Chiese e Comunità ecclesiali”. Particolarmente sentita, a questo riguardo, è “la problematica dell’omosessualità , sia che si parli di ammissione di omosessuali praticanti ai ministeri ecclesiali che di benedizione di unioni omosessuali”. “Sembra paradossale – commenta il card. Koch – che, mentre si è riusciti in parte a superare vecchie opposizioni confessionali riguardanti le posizioni di fede o perlomeno ad operare reciproci avvicinamenti, oggi affiorino soprattutto grandi divergenze sulle questioni etiche. Mentre in una fase precedente del movimento ecumenico, vigeva il motto: ‘La fede divide e l’agire unisce’, oggi sembra essere vero l’esatto contrario: è soprattutto l’etica che divide, mentre la fede unisce. Ma se le Chiese e le Comunità cristiane non riusciranno a parlare con una sola voce davanti alle grandi problematiche etiche del nostro tempo, allora ciò nuocerà alla credibilità dell’ecumenismo cristiano stesso nelle odierne società. Poiché dietro tali problemi si celano questioni che riguardano il concetto di uomo, il grande compito del futuro che spetterà all’ecumenismo, sarà quello di elaborare una antropologia cristiana comune”.Sir