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Egitto, mons. Zaky (Alessandria): «Siamo tutti col fiato sospeso»
«Siamo in attesa e con il fiato sospeso. Il tempo del dialogo è scaduto. Il popolo è sceso in piazza e non se ne andrà fino a quando il presidente non rassegnerà le sue dimissioni come stabilito nell'ultimatum dell'esercito». Con queste parole monsignor Adel Zaky, vicario apostolico di Alessandria d'Egitto, descrive al Sir l'atmosfera che si respira oggi in Egitto a poche ore dalla scadenza dell'ultimatum di 48 ore che l'esercito ha dato al presidente Morsi per risolvere la crisi.
Ultimatum rifiutato da Morsi che, in un discorso alla nazione nella serata di ieri, si è detto pronto a dare la vita per difendere la legittimità costituzionale e a lavorare per la riconciliazione nazionale. «Il tempo è scaduto – ripete mons. Zaky -, il popolo è sceso in piazza e non se ne andrà fino a quando il presidente non rassegnerà le sue dimissioni». Il rischio di scontri tra le opposte fazioni è «quanto mai concreto e con esso, purtroppo, anche lo spargimento di sangue. I sostenitori di Morsi – aggiunge il vicario – si stanno preparando con armi e piani organizzati anche se l’esercito sta vigilando e non permetterà che vi siano scontri armati».
«Siamo in attesa e con il fiato sospeso perché le decisioni che verranno prese saranno di vitale importanza per il Paese e per tutto il popolo. I partiti di opposizione – dichiara monsignor Zaky – sembra abbiano già un piano per il dopo dimissioni del presidente ed esiste anche una road map dell’esercito. Lo scopo è quello di non ripetere gli sbagli del 2011, quando, dopo la caduta di Mubarak, il Paese cadde nel caos. Ora si cerca di fare tesoro dell’esperienza passata. Purtroppo – ammette il vescovo – s’impara a prezzi altissimi di vite umane. Preghiamo perché il Paese non cada in un’assurda guerra civile. I cristiani stanno vivendo da egiziani questo momento. Non c’è differenza religiosa tra i cittadini, tutti si sentono uniti e marciano verso un unico scopo e pregano per la libertà, la democrazia e la rinascita del loro Paese».