Toscana

Elba, c’è l’accordo tra Regione e sindaci sulla sanità

Alla fine è arrivato l’accordo sulla sanità tra la Regione e i sindaci dell’Elba. Nomina del primario di medicina entro tre mesi. Punto prelievi a accesso diretto. Un pool dipartimentale di chirurghi che preveda lo spostamento di professionisti dalla terraferma verso l’isola e viceversa. Guardia medica a Campo e Rio Marina. Guardia anestesiologica sulle 24 ore. Mantenimento del punto nascita. Rafforzamento del pronto soccorso nel periodo estivo dal 15 giugno al 15 settembre. Estensione della presenza dell’ortopedico tutti i giorni anche nella fascia pomeridiana. «Telerefertazione» radiologica. Mantenimento delle attività ambulatoriali in essere e continuazione della senologia.

Sono alcuni dei punti dell’accordo (in tutto 16) per la riorganizzazione e il miglioramento della sanità elbana che, alla fine di un lungo e acceso confronto durato oltre cinque ore, l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e i sindaci elbani hanno firmato questo pomeriggio nella sede della Provincia a Portoferraio. Nell’accordo si ribadisce che il piano sanitario in via di approvazione conterrà un capitolo specifico dedicato alla sanità dell’Elba.

Prima dell’incontro di oggi, l’assessore Marroni e i sindaci dell’Elba si erano incontrati a Firenze il 31 ottobre scorso. In quell’occasione, Marroni aveva promesso un piano sanitario specifico per l’isola, entro fine anno. Impegno che era stato ribadito da una lettera scritta ai sindaci il 5 novembre, in cui l’assessore si impegnava «a definire entro i prossimi due mesi un progetto sanitario specifico, che miri a tenere conto dell’insularità e della qualità, adeguatezza, quantità e sicurezza dei servizi sanitari, al fine di servire e tutelare al meglio la popolazione dell’isola d’Elba». Impegni che evidentemente i primi cittadini dei comuni elbani non avevano ritenuto sufficienti, tanto che nei giorni successivi i sindaci hanno occupato l’ospedale di Portoferraio, e Roberto Perìa ha dato le dimissioni. Dimissioni che entro lunedì 26 settembre dovranno essere revocate o confermate definitivamente. Martedì scorso il Consiglio regionale aveva poi approvato una mozione che impegnava la giunta regionale a fatti concreti sulla questione.

«E’ stata una giornata lunga e faticosa – ha aggiunto Marroni – ma proficua. Ringrazio i sindaci dell’Elba e quanti hanno lavorato alla riuscita di questa giornata. L’accordo che abbiamo firmato pone le basi per un nuovo rapporto. Il lavoro non finisce, ma comincia oggi. Questo accordo è pienamente coerente con il piano di riorganizazione della sanità toscana a cui stiamo lavorando».

«Vogliamo ridefinire e costruire uno standard di servizi sanitari per l’Elba in base a criteri di qualità ed equità”, ha sottolineato l’assessore Marroni. “Quello che serve, ci si mette. Non voglio fare promesse facili, ma un lavoro di qualità e anche innovativo. Come Regione ci impegniamo poi a fare un monitoraggio attento e puntuale dell’attuazione di questo lavoro. Dobbiamo puntare al risultato più che alle soluzioni organizzative. E confermo anche l’impegno di mantenere nel piano sanitario e sociale integrato regionale il paragrafo dedicato all’isola d’Elba. Questo è un periodo di grande crisi in cui stiamo ristrutturando tutta la sanità toscana. Per questo il Pissr non è stato ancora approvato, lo sarà entro il primo trimestre dell’anno prossimo».

«E’ un risultato molto importante – ha dichiarato Roberto Perìa, sindaco di Portoferraio e presidente della Conferenza dei sindaci – aver firmato in un momento così critico per la regione un accordo che ci consente di mettere in sicurezza la popolazione dell’Elba. Sono stati apportati importanti miglioramenti in settori strategici ed è stato articolato un ottimo servizio sanitario».

Dopo l’incontro e la firma con la Conferenza dei sindaci elbani, l’accordo è stato illustrato ai rappresentanti dei comitati. Marroni ha anche annunciato che nei prossimi mesi ci saranno avvicendamenti nella dirigenza dell’assessorato e nelle Asl. «Ho deciso di fare alcuni cambiamenti ai vertici delle Asl – ha detto Marroni -. I nostri direttori sono tutte persone di grande valore. Stanno per essere prese delle decisioni, che riguardano anche Monica Calamai, che ha fatto un eccellente lavoro alla Asl 6. E’ ancora prematuro dire altro».

Proprio la questione del «valzer» delle nomine nelle direzioni generali è stata sollevata dal consigliere regionale e vicepresidente della commissione regionale Sanità Stefano Mugnai. «Si scambiano le poltrone – ha detto – ma non si cambia la politica sanitaria: chiusura di strutture, tagli ai servizi e ai posti letto, rinvii della chirurgia programmata, aumento dei ticket». La «spending review» secondo Mugnai «rischia di essere un alibi a responsabilità tutte toscane: ad esempio, stando ai parametri ministeriali in Toscana i posti letto dovrebbero aumentare, e non diminuire. Certo, è indubbio che i tagli governativi rappresentano un problema anche per la nostra sanità regionale, ma lo sono anche i 402 milioni di buco della Asl 1 di Massa o i 125 milioni di disavanzo registrato dalle aziende sanitarie nel 2011 che risalgono a ben prima della spending review e la responsabilità dei quali è tutta toscana».

La Calamai secondo indiscrezioni sarebbe destinata infatti alla guida della direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale. «Una poltrona di grande responsabilità, ma non molto comoda – commenta Mugnai – se si pensa che dall’insediamento di Enrico Rossi alla presidenza della Regione vi si sono succeduti in quattro: sino ad ottobre 2010 Ezio Vinicio Biagi, quindi Beatrice Sassi – dopo poco più di un anno spostata alla direzione dell’Estav Centro, dove ancora opera – infine dal gennaio scorso ad oggi Edoardo Majno, pronto a sedersi, sempre stando alle ultime indiscrezioni, ora sulla poltrona più alta della Fondazione Monasterio».

Nel luglio scorso scambio di poltrona tra Siena e Firenze: Piero Tosi, sino ad allora direttore sanitario della Asl 10, viene chiamato a dirigere l’azienda ospedaliera universitaria senese. Percorso inverso per Paolo Morello, trasferito da Le Scotte alla direzione generale della sanità fiorentina. A gennaio lo spostamento del direttore amministrativo della Asl 10 Niccolò Pestelli alla Asl di Siena come direttore generale. Prima ancora, durante lo scandalo della Asl di Massa, a sostituire il direttore generale Antonio Delvino fu chiamata prima come commissaria quindi come direttrice generale Maria Teresa De Lauretis, sino ad allora al vertice della Asl pisana.

Circa un mese fa la nomina a direttore generale della Asl 3 (Pistoia) di Roberto Cravedi, reduce da un decennio passato nelle direzioni amministrative prima dell’azienda sanitaria di Prato, poi di Pisa. Percorso analogo (da direttore amministrativo a direttore generale) per Antonio d’Urso, spostato nel gennaio scorso dalla direzione amministrative di Prato a quella generale di Lucca.