Toscana

ENTE CRF: DA EROGAZIONI 2008-2011 VALORE AGGIUNTO DA 302 MILIONI IN ITALIA

(ASCA) – Le erogazioni dell’ente Cassa di Risparmio di Firenze (socio di Intesa Sanpaolo con il 3,32%) hanno avuto un un impatto complessivo, sul territorio nazionale, di 302 milioni di euro di valore aggiunto nel periodo 2008-2011. E’ quanto emerge da un’indagine commissionata dall’Ente Cassa all’Irpet (Istituto regionale per la programmazione economica toscana) e realizzata prendendo in esame gli oltre 3.000 progetti e i 174 milioni di spesa deliberata nel periodo. A questo si aggiunge un impatto di 6.200 unità di lavoro che, su base annuale, corrispondono ad un’azienda di oltre 1.500 dipendenti. In tutta la Toscana il valore aggiunto è di circa 220 milioni di euro e di circa 4.600 unità di lavoro; nella sola provincia di Firenze il valore aggiunto è di circa 187 milioni e circa 3.900 unità di lavoro. Le maggiori erogazioni (sempre negli anni 2008-2011) sono state destinate ai beni culturali e allo spettacolo (44 milioni) e al recupero e alla conservazione del patrimonio storico e artistico (39 milioni di euro). Seguono la ricerca scientifica e tecnologica (oltre 39 milioni), le attività socio assistenziali (oltre 37 milioni) e la salvaguardia dell’ ambiente (oltre 13 milioni). “I risultati di questa indagine – osserva il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Michele Gremigni – ci confortano ulteriormente sulla qualità del lavoro svolto a favore del territorio, anche in termini di ricaduta economica”. Nel corso della conferenza stampa, parlando con i giornalisti, Gremigni è intervenuto anche sulla questione dell’aeroporto di Firenze, di cui l’Ente è socio con il 17,5%. “Non abbiamo nulla in contrario – ha detto – con il progetto del governatore Enrico Rossi per la creazione di un sistema aeroportuale con Pisa. Auspico che vada in porto la nuova pista per l’aeroporto di Firenze, l’ingresso della Regione nel capitale di AdF e l’integrazione con Pisa”. Quanto alla possibilità che gli attuali soci pubblici o comunque legati al territorio cedano parte delle loro quote in AdF alla Regione, Gremigni ha sottolineato che ci sarebbe il problema delle minusvalenze. Però “se ci fosse l’accordo tra tutti sull’ipotesi di una cessione questo comporterebbe che l’onere sarebbe parcellizzato tra tutti gli interessati”. Altrimenti c’é la possibilità di un prestito di azioni, su cui “stanno lavorando”.