Toscana

ENTRATA IN VIGORE CONVENZIONE CONTRO MUNIZIONI A GRAPPOLO, LA SODDISFAZIONE DELLA S. SEDE: MA MANCA L’ITALIA

Alla Convenzione contro le munizioni a grappolo, adottata da 107 Stati durante la Conferenza diplomatica di Dublino del 30 maggio 2008 e che è entrata in vigore domenica 1° agosto, non aderiscono importanti Paesi, fra i quali Stati Uniti, Cina, Russia, Israele, India, Pakistan e Brasile. Sono 37 finora gli Stati che l’hanno ratificata: a questo appuntamento manca ancora l’Italia. “La Convenzione – afferma un comunicato della Sala Stampa vaticana – rappresenta un passo significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale, nonché un risultato notevole per un multilateralismo basato sulla cooperazione costruttiva fra attori governativi e non governativi e sul legame fra il diritto umanitario e i diritti umani. Oltre a colmare una grave lacuna del diritto umanitario – prosegue il comunicato – la Convenzione tende a dare una risposta forte e credibile ad un problema tuttora molto attuale, non solo per il continuo uso delle munizioni a grappolo, ma per il fatto che tali ordigni possono giacere inesplosi sul terreno, colpendo anche dopo molti anni dalla loro dispersione ed impedendo la ripresa della vita quotidiana della popolazione civile”. “La Santa Sede – ricorda il comunicato vaticano – ha partecipato attivamente” al processo per il bando delle Cluster bombs, “essendo stata tra i primi” sia a proporre la moratoria sull’uso di questi ordigni, sia a ratificare la Convenzione, nella consapevolezza che “la logica della pace sia più forte della logica della guerra, la quale in tutti i casi deve avere come limite invalicabile la protezione e la tutela della popolazione civile, e in particolare delle persone più vulnerabili”. “La Convenzione – conclude la Sala Stampa – “dovrebbe rinsaldare il vincolo fra disarmo e sviluppo” orientando “le risorse materiali e umane verso lo sviluppo, la giustizia e la pace”. (Fonte: Radio Vaticana)