Vita Chiesa

ESEQUIE CARD. SPIDLIK, BENEDETTO XVI: LA SOMIGLIANZA CON GIOVANNI PAOLO II

“La Provvidenza li ha fatti incontrare per il bene della Chiesa, perché impari a respirare con due polmoni, come amava dire il Papa slavo”. Con queste parole ha descritto oggi la “somiglianza” tra il card. Tomas Splidik – morto venerdì scorso all’età di 90 anni – e Giovanni Paolo II. “Entrambi – ha detto Benedetto XVI al termine della messa esequiale di oggi per il porporato, celebrata nella basilica di S.Pietro dal card. Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, e concelebrata dal cardinali Tarcisio Bertone e Giovanni Battista Re – amavano particolarmente la battuta spiritosa, lo scherzo, pur avendo vissuto in gioventù vicende difficili”. Il Santo Padre ha esordito ricordando le ultime parole del cardinale scomparso: “Per tutta la vita ho cercato il volto di Gesù e ora sono felice perché sto per andare a vederlo”. Uno “stupendo pensiero”, lo ha definito il Papa, “così semplice eppure così profondo e vero, che rimanda alla preghiera di Gesù: ‘Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io’”. “C’è una corrispondenza – ha spiegato il Papa – tra il desiderio dell’uomo, che aspira a vedere il volto del Signore, e il desiderio di Gesù stesso”, che “più che un’aspirazione, è una volontà” che “coincide con quella di Dio Padre e costituisce per l’uomo un abbraccio sicuro, forte e dolce, che lo conduce alla vita eterna”. “I grandi uomini di fede – ha proseguito il Papa – vivono immersi in questa grazia, e così passano attraverso anche dure prove, come ha fatto il card. Spidlik, senza perdere la fiducia e conservando anche un vivo senso dell’umorismo, segno di intelligenza e di libertà interiore”. “La testimonianza del porporato scomparso – ha ricordato il Papa – “diventava sempre più eloquente con il passare degli anni. Malgrado l’età avanzata e gli acciacchi, il suo spirito rimaneva fresco e giovanile”. Soffermandosi poi sul motto scelto dal card. Spidlik, “con tutto il cuore”, Benedetto XVI ha sottolineato che scegliendolo il card. Spidlik “poneva la sua vita dentro il comandamento dell’amore”. Il cuore, nella spiritualità orientale, è anche “la sede della preghiera, dell’incontro tra l’uomo e Dio e dell’uomo con gli altri uomini”. Questo cuore “contiene una croce”, con una scritta: “luce e vita”. “L’uomo che accoglie l’amore di Dio accoglie la luce e la vita – le parole del Papa – diventa a sua volta luce e vita nell’umanità e nell’universo”. Nel cuore, infine, “si incontrano Oriente ed Occidente, in senso profondamente cristologico”, perché “è Cristo il centro della rivelazione”. Di questa spiritualità, ha concluso il Santo Padre, il card. Spidlik “è stato un grande maestro”, la cui “sintesi” è rappresentata dalla Cappella Redemptoris Mater all’interno del Palazzo Apostolico.Sir