Toscana

Falso Brunello: Coldiretti, danno d’immagine incalcolabile per il «Made in Tuscany»

Poco più di un mese fa un’altra operazione aveva sconvolto il mondo dell’olio con un nuovo sequestro – l’ennesimo in verità. In quell’occasione furono indagate per frode in commercio e riciclaggio merceologico 35 persone oltre. 15 in totale le perquisizioni in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia in note aziende e stabilimenti che operano a livello nazionale e internazionale.

Bersagli facili, prede ghiotte per gente senza scrupoli, le due punte di diamante dello stile italiano a tavola all’estero sono sotto attacco. Il fatturato generato dalla vendita all’estero di vino e olio valgono più della metà (61%) del totale di prodotti alimentari esportati che quest’anno hanno superato, per la prima volta, il valore di 2miliardi di euro. Insieme, vino e olio, producono 1miliardo 230mila euro di fatturato con incrementi rispettivamente del 6,3% per il vino e del 18,3% per l’olio rispetto all’anno prima. La produzione di Brunello nel 2013 è stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67%, oltre 2 bottiglie su 3. Per l’export di Brunello la destinazione più importante – conclude Coldiretti – è rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici  (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d’affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti, alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni. “E’ chiaro ed evidente come questi due prodotti siano appetibili da organizzazioni a delinquere e da imprenditori senza nessun tipo di scrupolo a cui basta cambiare un’etichetta e storpiare il contenuto per ingannare il consumatore. Per fortuna – spiega ancora Marcelli – gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimineparticolarmente odioso perché si fonda sull’inganno. La strada è giusta: bisogna colpire duramente chi inganna il consumatore e il Paese”. Percontribuire a questa battaglia Coldiretti ha istituito l’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. A guidare il Comitato Scientifico è Giancarlo Caselli. “Con questa strumento – spiega  ancora il Presidente Regionale – ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65% di italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l’immagine del nostro paese e che si senteoffeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali. Tuttavia c’è anche una minoranza del 12% che è rassegnata e lo considera normale, visto che l’abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19% che pensa addirittura che faccia parte dell’immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”.