Italia

FAMIGLIA: EURISPES, NASCE L’«OSSERVATORIO SULLE FAMIGLIE»

“Fornire un quadro attuale sui dati riguardanti le famiglie residenti in Italia e sui fenomeni materiali e immateriali che le riguardano”. Questo l’obiettivo dell’Osservatorio sulle famiglie, costituito dall’Eurispes e presentato oggi alla stampa. L’intento, ha spiegato Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, è quello di “provocare una sempre maggiore e migliore attenzione nei confronti della famiglia, protagonista dell’organizzazione sociale, spesso esaltata ma di fatto sacrificata”. Nell’ultimo periodo, per Fara, “le problematiche legate alla famiglia sono state sottovalutate, quando non trattate in maniera superficiale”. Un esempio per tutti, “la sottovalutazione del ruolo della famiglia dal punto di vista economico: sono state le famiglie il vero argine alla crisi, ma il loro ruolo non è stato sufficientemente valorizzato”. Il neonato Osservatorio, dunque, si propone di fornire “un’azione di monitoraggio costante” della famiglia in Italia, che si declina sempre più “al plurale” – ha sottolineato il Presidente dell’Eurispes – con “diverse forme di aggregazione familiare”. “Compito di un istituto di ricerca come il nostro, che esiste da 30 anni – ha puntualizzato Fara – non è quello di dare soluzioni politiche o legislative, che spettano ad altri, ma di fotografare l’esistente e cercare di individuare le tendenze future”. “La scomparsa progressiva dei ceti medi; la concentrazione della ricchezza sempre più nelle mani di pochi; l’aumento della povertà, con due milioni e mezzo di famiglie al di sotto della soglia e altrettante appena al di sopra; la mancanza di risposta delle istituzioni alle grandi questioni poste dalle famiglie; il rifiuto dell’applicazione del quoziente familiare”. Queste, secondo il presidente dell’Eurispes, alcune problematiche che toccano da vicino il vissuto delle famiglie italiane. Tutte questioni che rientrano nelle 14 aree tematiche scelte dall’Osservatorio come campi d’indagine: dall’identikit delle famiglie italiane ai dati sulle separazioni e sull’affido dei figli, dall’indebitamento dei nuclei familiari alla “questione abitativa”, fino al rapporto con l’occupazione e l’istruzione. Due – ha spiegato la responsabile della nuova struttura Eurispes, Andrea Catizzone, i “binari” entro cui si muove il nuovo Osservatorio: “l’analisi delle famiglie e le conseguenze che il sistema sociale ed economico ha sulle famiglie stesse, influenzandone il vissuto”. Oltre alla “fotografia” dei consumi familiari e al monitoraggio dei “servizi” per la famiglia, l’Osservatorio sulle famiglie lancerà anche alcuni sondaggi, su “famiglie e religione”, su come avviene l’educazione sessuali dei minori e sul “ruolo” che madre e padre che lavorano svolgono all’interno del nucleo familiare. «Banalizzare la famiglia non è certo il modo migliore per far partire un Osservatorio sulla famiglia» commenta così, Francesco Belletti, presidente del Forum l’annuncio dato oggi dall’Eurispes di dar vita ad un Osservatorio specifico sulla famiglia.Sull’iniziativa c’è da registrare però il commento critico del Forum delle associazioni familiari. «Che un ente autorevole come l’Eurispes prenda un’iniziativa del genere – si legge in un comunicato – è sicuramente meritorio ed il Forum è da subito disponibile ad un confronto costruttivo sui contenuti che contribuisca alla crescita del progetto. Non può però non preoccupare che l’Eurispes, uscendo dall’asetticità del ricercatore, abbia tenuto a sottolineare che l’attenzione del neonato Osservatorio non è rivolta “alla famiglia” ma “alle famiglie” equiparando le varie forme di unioni di fatto etero ed omosessuali alla famiglia definita dalla Costituzione come fondata su un matrimonio tra un uomo ed una donna».«Questo – prosegue il Forum – non significa far finta che non sia in atto una “pluralizzazione delle forme familiari” di cui un qualunque istituto di ricerca deve tener conto come ha fatto il Cisf nel suo VII Rapporto sulla famiglia in Italia (2001). Ma l’istituto di ricerca deve anche tener conto del fatto che la stragrande maggioranza degli italiani vive in nuclei “tradizionali” e che la definizione costituzionale della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna porta ad obblighi, responsabilità sociali e, almeno in premessa, ad una prospettiva di stabilità»