Toscana

FESTA DELLA TOSCANA, IL DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLE ASSISE CONTRO LA PENA DI MORTE

Non è solo la Toscana che ricusa la pena di morte; bensì, dalla Toscana, è l’intero consesso civile e di autorità presenti alle assise internazionali a firmare la propria condanna verso “l’estrema punizione crudele, inumana e degradante”. La Festa della Toscana 2009 conclude uno degli eventi di maggior prestigio, le assise internazionali contro la pena capitale, con un documento che definisce principi e impegni sul fronte internazionale e interno.  Una “dichiarazione” destinata a diventare “un esempio e un concreto strumento di riferimento per le azioni di tutto il movimento in favore dell’abolizione della pena di morte nel mondo, nei confronti dei 58 Paesi, sui 192 membri delle Nazioni Unite, affinché abbandonino questa pratica inumana, crudele e degradante”.In agenda dunque “il lavoro per aumentare il sostegno” attorno alla moratoria sulle esecuzioni in vista dell’Assemblea Onu; e l’esortazione ai rappresentanti della comunità internazionale per inserire questo punto nei loro rapporti con i Paesi che ancora applicano la pena capitale. In primo luogo verso Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan, Egitto, Giappone e Usa, “responsabili della maggior parte delle esecuzioni al mondo”, sarà indirizzata l’attività di monitoraggio del rispetto dei diritti umani fondamentali, facendo appello alla comunità internazionale e alle leadership nazionali perché la pratica della condanna capitale venga abbandonata ovunque. Mentre si chiede “con urgenza” la fine delle esecuzioni di minorenni e di persone affette da disturbo mentale. Anche l’Europa non è ancora un continente libero dalla pena capitale; per questo, la dichiarazione finale rammenta nuovamente alla Bielorussia di sospendere le esecuzioni. Non mancherà infine il sostegno alla “Coalizione mondiale” e alle “Coalizioni regionali”, strumento fondamentale per raggiungere l’abolizione della pena capitale e per promuovere una cultura abolizionista a tutti i livelli e in tutti i paesi, rafforzando la giornata mondiale contro la pena di morte e tutte le iniziative della giornata internazionale delle città, nella data della storica abolizione decisa nel Granducato di Toscana il 30 novembre 1786.L’approvazione del documento di intenti è giunta a conclusione della seconda parte dei lavori che per l’intera giornata si sono svolti in Palazzo Bastogi. Prima della lettura Christine Weise, rappresentante per l’Italia di Amnesty International, ha ricordato l’azione dell’organizzazione internazionale, premio Nobel per la pace 1977, su individui e paesi rinviando “la coalizione mondiale contro la pena di morte che oggi qui a Firenze ha scritto un’altra pagina importante” al quarto congresso internazionale che si terrà a Ginevra nel 2010. La diplomazia delle città è stata al centro dell’intervento di Michele Brancale (comunità di Sant’Egidio), che ha illustrato l’iniziativa Città per la Vita: “Il 30 novembre, 1134 città in tutto il mondo illumineranno un monumento-simbolo contro la pena di morte”. Giancarlo Scheggi e Sergio D’Elia, per l’associazione Nessuno tocchi Caino, hanno confermato “l’apprezzamento per l’iniziativa della Festa della Toscana e il plauso per la legge regionale che istituisce in Toscana il garante dei detenuti, strumento di democrazia per tutto il sistema carcerario”. Sergio D’Elia ha avanzato la proposta di una azione “per l’abolizione del segreto di Stato nelle procedure per la pena di morte in tutti i paesi che ancora vi fanno ricorso”. Le conclusioni dellla giornata, a nome dell’assemblea toscana, al consigliere Marco Carraresi.“Ci sarà ancora da lavorare molto – ha detto – ma siamo convinti che il diritto alla vita e alla dignità di ogni essere umano si affermeranno un giorno in ogni ordinamento, così come il principio dell’inviolabilità e indisponibilità per chiunque di quella stessa vita”. (cs)