Toscana

FESTA DELLA TOSCANA, SEDUTA SOLENNE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU 150° UNITÀ ITALIA. LA LEGA ABBANDONA L’AULA PER PROTESTA CON ROSSI

(ASCA) – Tre anni straordinari della storia del Paese, dalla Guerra d’Indipendenza (1859) all’Unità d’Italia (1861), tre anni che hanno deciso l’identità italiana. Questo l’argomento della Lectio Magistralis del professor Luigi Lotti, dell’Università di Firenze, in occasione della seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Toscana. Una prolusione che ha preso le mosse dagli anni successivi alla disfatta della prima guerra d’Indipendenza (1849), che via via avevano fatto emergere come unica soluzione possibile l’unione delle forze dinastiche piemontesi con le spinte democratiche di Garibaldi, e che portarono Cavour a cercare l’appoggio di Napoleone III nella seconda guerra d’indipendenza, contro l’Austria. Quindi Lotti si è soffermato sul fondamentale ruolo della Toscana e di Bettino Ricasoli in questo frangente: Cavour, ben sapendo che il Granducato non sarebbe entrato in guerra contro l’Austria, fece in modo che la dinastia lorenese fosse estromessa, e questo permise la futura annessione al Regno della Sardegna, primo passo dell’estensione del processo unitario verso il meridione della penisola. Nel giro di tre anni l’Italia conquistò prima l’Indipendenza, e poi l’Unità: “É allora – ha concluso Lotti – che per la prima volta nasce la realtà di un’Italia protagonista di se stessa e della propria vita, di un’Italia contemporanea. è una storia iniziata 150 anni fa, e della quale siamo tutt’ora partecipi”.“Politiche mirate, fin dalla Finanziaria 2011, per sostenere i giovani nella conquista dell’autonomia, nella ricerca di un lavoro adeguato, nella possibilità di costruire una propria famiglia”. Una legge di principi “che valorizzi il contributo della Toscana all’Unità d’Italia e riproponga in tutte le scuole l’insegnamento dell’educazione civica e dei valori costituzionali”. Infine un impegno a lavorare perché sia allargata “la base di coloro che godono dei diritti politici” e quindi venga assicurato agli immigrati regolari il diritto di voto e la cittadinanza ai tanti giovani di famiglie straniere che nascono, vivono e studiano in Italia e in Toscana. Sono questi alcuni dei punti forti del discorso che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha pronunciato oggi in Consiglio regionale, nel corso della celebrazione della Festa della Toscana, a cui hanno partecipato anche numerosi toscani residenti all’estero e provenienti da quattro continenti. Rossi ha affermato che la Toscana “può prendere la parola con orgoglio nelle giornate commemorative del 150* anniversario dell’Unità d’Italia. Il popolo toscano scrisse infatti nel corso dell’epopea risorgimentale parole indimenticabili, piene di slancio e di passioni, di sentimenti forti e di azioni determinate”. “C’é un punto della nostra storia, che il presidente Napolitano ci indica – ha proseguito Rossi – da cui osservare la forza e la validità dell’esperienza storica dell’Italia unita”. Ed è l’avvento della Repubblica, l’elezione dell’Assemblea Costituente e l’approvazione della Carta costituzionale in cui si afferma che la Repubblica è “una e indivisibile”. “Da quella Carta l’Italia ha ripreso la sua corsa moderna, attraverso gli anni della ricostruzione e dello sviluppo industriale, della crescita del benessere sociale. Con quella forza è riuscita ad attraversare, non senza ferite, l’epoca buia del terrorismo, a resistere a nuovi, pericolosi tentativi eversivi, a prendere e conservare il suo posto a livello internazionale”.“Il Governatore della Toscana, Enrico Rossi, si comporta come un despota e strumentalizza la Festa della Toscana usandola come palcoscenico per il proprio comizio politico”. Lo afferma il gruppo della Lega Nord al Consiglio regionale della Toscana, che ha lasciato l’aula, lasciando un solo rappresentante, nel corso della seduta solenne per la Festa della Toscana. “Quella che dovrebbe essere la festa di tutti i toscani – afferma la Lega – il presidente della Giunta l’ha trasformata in una Festa dell’Unità dal cui palco ha ufficialmente aperto la campagna elettorale del Partito Democratico in vista delle eventuali prossime elezioni politiche. Enrico Rossi ha dimostrato per l’ennesima volta di essere solo il Presidente dei suoi elettori e non di tutti gli abitanti della nostra splendida regione. Facendo un comizio elettorale, parlando male del Federalismo, ha mancato di rispetto a tutti i toscani”. Secondo i rappresentanti del Carroccio, “nel suo parlare male del Federalismo, tra l’altro, Rossi si è dimenticato di citare due personaggi federalisti storici del periodo risorgimentale e post risorgimentale: Carlo Cattaneo e Gaetano Salvemini. La Lega Nord Toscana considera i festeggiamenti della Festa della Toscana un enorme spreco di denaro pubblico, il quale poteva essere investito meglio in altre iniziative sociali. I quattro consiglieri hanno deciso, così, di devolvere il proprio gettone (52 euro ciascuno) alla famiglia di Francesco Paolo, figlio di una dipendente del bar interno alla Regione Toscana, un bambino di soli 7 anni colpito da un bruttissimo male e che necessita di cure specifiche negli Stati Uniti d’America per poter guarire”.